Non profit

Cinque per mille/Emergency

Eravamo sui giornali, ma non è un vantaggio. Il nostro segreto? far sapere che ci siamo...

di Emanuela Citterio

Emergency è la ong italiana che ha ricevuto più preferenze (161.407) tra gli italiani che hanno messo la propria firma sulla dichiarazione dei redditi. Prima c?è solo Unicef, che però è un?organizzazione delle Nazioni Unite. E, in assoluto, Emergency si è piazzata al sesto posto nella top ten delle preferenze. Chiediamo a Carlo Garbagnati, vicedirettore dell?organizzazione, se se lo aspettava.«Non saprei. Non abbiamo speso un centesimo per spot e affissioni, solo abbiamo diffuso numerose cartoline con un disegno di Vauro e lo slogan: Uno per tutti, cinque per mille, con il codice fiscale. Poi vi abbiamo dedicato due numeri del nostro giornale, per un totale di 175mila copie».

Vita: In compenso quest?anno il nome di Emergency si è sentito parecchio?
Carlo Garbagnati: È vero, il nome di Emergency è stato ripreso spesso dai media a partire dal sequestro Mastrogiacomo, ma in un contesto esposto alle opinioni, non so quindi se sia stato un vantaggio. Ci hanno accusato anche di stare con i talebani. Ma c?è qualcosa che definirei sconcertante in senso positivo.

Vita: Cosa?
Garbagnati: Di 9 milioni di preferenze per le onlus, solo il 10% è con destinazione indeterminata. Significa che c?è stata consapevolezza nella scelta. Può darsi che sia sintomo di fedeltà verso l?ente scelto.

Vita: Come giudicate il 5 per mille?
Garbagnati: È nato male, come compensazione. Da una parte si svuotano le risorse della cooperazione allo sviluppo, dall?altra si dice: risparmiamo, invece dello 0,7% facciamo il 5 per mille. Dopo di che, l?esito è stato molto positivo.

Vita: Cosa non funziona?
Garbagnati: Se la congettura è che il gettito del 5 per mille 2006 sia di 400 milioni di euro, con il tetto siamo incamminati verso la metà. Se il primo anno 6 italiani su 10 hanno messo la firma, il secondo anno potrebbero essere di più, e se è così il tetto abbasserà ulteriormente la potenzialità di questo strumento.

Vita: Cosa invece ha funzionato?
Garbagnati: È un mezzo rispettoso della soggettività del contribuente, che sceglie in modo democratico come destinare una parte dei suoi contributi. Non è brutto che ci sia uno strumento pubblico attraverso cui manifestare dei valori.

Vita: Avete già scelto come destinare i fondi del 5 per mille?
Garbagnati: Conoscere la classifica non dice molto dell?ammontare dei fondi che avremo a disposizione, mentre saperlo diventa decisivo quando si tratta di aprire o no una nuova corsia d?ospedale. Credo comunque sarebbe utile usare una parte del ricavato per creare un monte di riserva destinabile a equilibrare i bisogni.

Vita: Vi risulta che i Caf abbiano dato delle indicazioni pro Emergency?
Garbagnati: Be?, facciamo sapere che ci siamo. «Se presentate un ventaglio di possibilità», diciamo, «ci piacerebbe farne parte». Abbiamo messo a disposizione dei Caf le nostre cartoline. Sempre nel rispetto assoluto della gratuità.


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