Welfare

Cinque mosse per aumentare il proprio impatto sociale

Ashoka, l’organizzazione che riunisce i più influenti innovatori sociali al mondo, suggerisce su Forbes la strategia che le ONG dovrebbero adottare per accrescere il proprio impatto sociale, portando ad esempio l’esperienza di Siegfried Woldhek, presidente di WWF in Olanda

di Redazione

Aumentare il proprio impatto sociale in cinque mosse. Una strategia suggerita da Ashoka, l’organizzazione che raccoglie i più influenti innovatori sociali a livello globale e che, sulle pagine di Forbes, ha analizzato il successo del WWF in Olanda, riportando le dichiarazioni con cui Siegfried Woldhek, amministratore delegato della ONG ad Amsterdam ha spiegato le ragioni della sua riuscita. Negli anni novanta Woldhek è stato promotore di una campagna, conclusasi con la riconversione di 100 mila ettari di terra coltivabile in territorio naturale protetto, un risultato importante dato dalla collaborazione di contadini, ambientalisti, aziende e agenzie governative.

“Bisogna essere aperti.” Ha affermato Woldhek. “Se si mettono delle barriere, reclamando la proprietà di un’idea o di un progetto, allora non si riuscirà mai ad avere un impatto importante”. Secondo Woldhek ci sono cinque azioni da seguire per aumentare il proprio impatto sociale:

1. Creare e comunicare una “vision” efficace

Avere una visione chiara e avvincente è la bussola che darà una direzione e una motivazione a tutti i potenziali partecipanti. La visione dovrebbe completare la frase “Non sarebbe bello se…” e offrire un’immagine a cui ispirarsi.

2. Creare  un prototipo di quella visione

Servirà a rappresentare un esempio tangibile e capire che può funzionare, potrà ispirare anche altri all’azione.

3. Invitare altre persone a partecipare

Bisogna invitare tutti gli stakeholder interessati al progetto ad analizzare il “prototipo”, stando attenti a non presentare quello che è stato fatto come la soluzione definitiva, ma anzi spingendo altre persone a dare il proprio contributo. Evitando di rivendicare la proprietà di un progetto si riescono a raccogliere molte più risorse per raggiungere l’obiettivo desiderato.

4. Creare fiducia attraverso feedback trasparenti

Questo è il modo per garantire la collaborazione tra stakeholder diversi. Tutti dovrebbero essere in grado di seguire i progetti, online e offline, incontrarsi e verificare la gestione del denaro.

5. Fare da “padrone di casa”

Siccome non si può più parlare della “proprietà” di un progetto, non si può più parlare di “project management”. Per questo è necessario trasformarsi in una sorta di intermediario tra i vari soggetti coinvolti. Secondo Wodhek bisogna comportarsi un po’ come gli organizzatori di una festa con molta gente. Si presentano gli invitati tra loro e quando l’atmosfera si rilassa si fa un passo indietro. Bisogna lasciare che le persone si divertano, rimanendo sempre pronti ad intervenire nel caso sorgesse qualche problema.

 

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