#LibridiVITA
Cinque libri per rigenerare l’Italia
Il mondo così com’è non ci piace: guerre, crisi climatica, crisi economica, crisi dei diritti, disuguaglianze, povertà. La sfida per un futuro più desiderabile passa da un rilancio della partecipazione. Ciò che è necessario non è un partito, ma uno «spartito», un manifesto per rilanciare il ruolo politico della società civile, grande ricchezza del nostro paese. Come suggerisce uno dei cinque libri che abbiamo selezionato
Il mondo così com’è non ci piace: guerre, crisi climatica, crisi economica, crisi dei diritti, disuguaglianze, povertà. La sfida per un futuro più desiderabile passa da un rilancio della partecipazione. L’Italia ha un grande capitale sociale, un volontariato diffuso, tantissime eccellenze.
Ciò che è necessario non è un partito, ma uno «spartito», un manifesto per rilanciare il ruolo politico della società civile, grande ricchezza del nostro paese. Come suggerisce uno dei cinque libri che abbiamo selezionato per la rubrica #LibridiVITA.
Noi vogliamo tutto. Cronache da una società indifferente
di Flavia Carlini
Feltrinelli
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Cosa significa abitare un Paese dove i diritti non sono rispettati?
“Noi vogliamo tutto”. Flavia Carlini sceglie proprio questo slogan per intitolare il proprio libro perché questa affermazione racchiude in sé tutti i suoi temi cardine: il concetto dell’universalità dei diritti, il rancore per il negato e il mai concesso, la rabbia incompiuta, l’alleanza sociale e collettiva. Ed ecco che in un mondo troppo spesso indifferente, Noi vogliamo tutto sostiene l’importanza di rifiutare ogni contrattazione o compromesso sui diritti, rifiutare l’ignavia dello stato, l’ipocrisia e la mediazione. Perché “dove c’è indifferenza, la democrazia muore”.
Generare libertà. Accrescere la vita senza distruggere il mondo
Di Chiara Giaccardi, Mauro Magatti
Il Mulino
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La popolazione mondiale è passata da 1 a 8 miliardi di persone in circa un secolo e anche l’aspettativa di vita è cresciuta. La vorticosa crescita economica si sta ora scontrando con le sue contraddizioni minacciando la vita stessa del pianeta e ponendo con urgenza il problema della sostenibilità. Più tecnologia e più efficienza non sono però la risposta: occorre piuttosto colmare un ritardo culturale nella consapevolezza che non esiste forma vivente che non sia in relazione con le altre. Lo dice la scienza e lo dicono da sempre le religioni: solo in rapporto con gli altri diventiamo noi stessi ed esercitiamo la vera libertà. È questa che può valorizzarci riaprendo la strada verso una società libera, giusta e sostenibile.
Umani e non umani. Noi siamo natura
di Marco Aime, Federico Faloppa, Adriano Favole, Guido Barbujani, Irene Borgna, Emanuela Borgnino, Ugo Morelli, Marco Paolini
Utet
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Tra antropologia, linguistica, genetica e scienze cognitive, i sei interventi di questa antologia analizzano il nostro rapporto con ciò che non è umano. Marco Aime e Marco Paolini riflettono sul concetto di sviluppo e sull’urgenza di regolare l’uso dei beni comuni; Guido Barbujani si interroga su quale sia il momento in cui, nella storia, si può iniziare a parlare di umano, e su cosa esattamente ci caratterizzi; Irene Borgna descrive il fenomeno del ritorno dei grandi carnivori, che incrina la nostra onnipotenza e ci ricorda che non siamo padroni dappertutto; Emanuela Borgnino racconta di come le pietre, lungi dall’essere inerti, in molte culture sono considerate animate e mobili; Federico Faloppa e Adriano Favole intrecciano antropologia culturale e linguistica in un dialogo sull’interdipendenza tra l’essere umano e l’ambiente; infine, Ugo Morelli analizza i codici che regolano il nostro rapporto con il mondo, interrogandosi su come cambiarli e su che cosa ci stia frenando dal farlo. La Terra è il nostro bene comune: prendersene cura significa mettere in discussione i nostri modelli antropocentrici, convertendosi a un atteggiamento collaborativo e non più predatorio, per ritrovare quel tessuto finissimo di relazioni che ci lega a tutti i suoi abitanti.
PIANO B. Uno spartito per rigenerare l’Italia
Autori vari
Donzelli Editore
In libreria del 23 febbraio
Il mondo così com’è non ci piace: guerre, crisi climatica, crisi economica, crisi dei diritti, disuguaglianze, povertà. Eppure il tempo che stiamo vivendo è un’occasione: proprio questo è il momento per cambiare rotta, invertire la marcia. Serve uno spartito che cambi la musica, un piano, un metodo diverso. È da questa consapevolezza che nasce Piano B, un progetto collettivo che unisce diversi esponenti della società civile allo scopo di proporre un’alternativa al modello di sviluppo dominante. Un progetto politico ambizioso, quello del Piano B, che mira a far risuonare la sinfonia dell’Italia attiva, facendo emergere una visione comune, in grado di incidere sull’opinione pubblica e sulla politica. Com’è già accaduto in occasione della recente riforma costituzionale promossa dalla società civile, che ha portato a introdurre nella Costituzione lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia dell’ambiente, per la tutela delle future generazioni. Continuando su questa strada, la scommessa di Piano B è quella di diventare un punto di riferimento aggregante, che aiuti a orientare il cambiamento verso un benessere diffuso, equo e sostenibile.
Con i contributi di: Leonardo Becchetti, Marco Bentivogli, Luigino Bruni, Marta Cartabia, Carla Collicelli, Chiara Giaccardi, Enrico Giovannini, Elena Granata, Luca Jahier, Mauro Magatti, Ugo Morelli, Alessandro Rosina, Roberto Rossini, Paolo Venturi, Giorgio Vittadini.
Ci salderemo. Appunti per una riscossa civica
di Ferruccio de Bortoli
Garzanti
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Ci salveremo? O l’Italia rischia di precipitare in una nuova crisi finanziaria, nel baratro della recessione? Rispondendo a queste domande, Ferruccio de Bortoli ci parla dei costi della deriva populista che stiamo vivendo e mette in luce le colpe e le ambiguità delle élite, della classe dirigente, dei media. Eppure il Paese è migliore dell’immagine che proietta il suo governo: ha un grande capitale sociale, un volontariato diffuso, tantissime eccellenze. Questo libro è anche un viaggio nelle virtù, spesso nascoste, dell’Italia, perché una riscossa è possibile, ma dipende da ognuno di noi. Per riuscirci bisogna riscoprire un nuovo senso della legalità e avere un maggior rispetto dei beni comuni; ci vuole più educazione civica, da riportare nelle scuole, e più cultura scientifica; è necessario combattere per una vera parità di genere e per dare più spazio ai giovani in una società troppo vecchia e ripiegata su sé stessa. Il futuro va conquistato, non temuto, e non dobbiamo mai perdere la memoria degli anni in cui eravamo più poveri e senza democrazia. Solo così ci salveremo. Nonostante tutto
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