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Cinque cristiani condannati ai lavori forzati

L'accusa: disturbo dell'ordine pubblico. SI erano opposti alla demolizione di una chiesa

di Gabriella Meroni

Le autorità cinesi hanno condannato cinque esponenti di una chiesa cristiana clandestina a due anni di rieducazione in un campo di lavoro, con l’accusa di «aver riunito persone per disturbare l’ordine pubblico». Lo ha denunciato il gruppo cristiano China Aid Association, basato negli Stati Uniti. Gli attivisti cristiani – quattro donne e un uomo – avevano guidato il 14 settembre una protesta di un migliaio di persone contro la demolizione di una chiesa, condotta nella città settentrionale di Linfen, nella provincia di Shanxi, sotto la supervisione di 400 soldati. La settimana scorsa le autorità locali avevano condannato altri cinque attivisti della chiesa di Linfen a pene carcerarie comprese fra i tre e i sette anni. Ufficilamente in Cina vi sono 16 milioni di cristiani, ma si ritiene che siano almeno 40. Le autorità cinesi pretendono che tutte le organizzazioni religiose siano controllate dal governo e molti cristiani preferiscono dunque professare la loro fede in clandestinità. Gli edifici dove vengono organizzate chiese illegali vengono spesso distrutti dalle autorità.

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