Cinquant’anni di donazioni: l’associazione compie gli anni
A Valvasone, si è svolta l'assemblea annuale. La presidentessa Flavia Petrin: «Il 2022 ha segnato la ripresa ordinaria delle attività dopo la pandemia. Molto bene le donazioni per trapianto, ma ancora 8mila sono le persone in lista d’attesa in Italia senza altra possibilità di cura. Rinnoviamo il nostro Sì: Aido è gioia di far trionfare la vita».
di Redazione
Si è svolta nel fine settimana l’Assemblea nazionale di Aido Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule che, significativamente, si è tenuta nel Castelletto di Valvasone, in provincia di Pordenone, bellissimo borgo medievale del Friuli Venezia Giulia che ha dato i natali al fondatore Giorgio Brumat, nel 50° anniversario della nascita di Aido: ricorrenza che è stata celebrata quest’anno con tantissimi eventi in tutta Italia, che hanno avuto il culmine nel giorno esatto del compleanno, lo scorso 26 febbraio. Le celebrazioni per il 50° erano iniziate il 17 settembre 2022 a Udine.
«ll 2022 è stato un anno ancora condizionato dalle gravissime difficoltà dei due anni precedenti devastati dalla terribile pandemia da Covid. Eppure sono state proprio queste difficoltà a mettere in luce la costanza, la resistenza, la sincera generosità dei nostri dirigenti, a tutti i livelli e in ogni regione d’Italia», ha detto la presidentessa Flavia Petrin che ha chiesto di ricordare tutti i soci e gli amici di Aido scomparsi negli ultimi 12 mesi. Un particolare ricordo è andato al fondatore Giorgio Brumat e a tre indimenticabili colonne dell’associazione: Antonio Minetto, Gabriele Olivieri e Leonida Pozzi, quest’ultimo a sei mesi dalla morte.
«Brumat – ha detto Petrin – nel 1971 fondò la Donatori Organi Bergamo che due anni dopo divenne Aido, molto prima che lo Stato riuscisse a raccogliere in un testo di legge le regole fondamentali per la donazione come gesto civile e socialmente meritorio, cosa che avvenne solo nel 1991. A noi, a 50 anni di distanza, il compito di continuare quell’opera affrontando con serenità, ma con impegno serio e concreto, la richiesta di aiuto che ci arriva da tante persone in lista d’attesa per un trapianto, nel nome della solidarietà fraterna».
Aido conta attualmente 1.433.507 soci e 8.602 volontari attivi. L’associazione è strutturata in una sede nazionale, 20 Consigli regionali, 92 sezioni provinciali, 840 gruppi comunali. Se si considera il totale dei soci raccolti in questi 50 anni, quasi il 50% sono di un’età compresa tra i 46 e i 65 anni, il 56% donne. Se si vanno a vedere i soci dal 2015 al 2022, oltre il 50% dei nuovi sono rappresentati da giovani under 35.
Nell’anno 2022 hanno manifestato la volontà a donare 23.119 nuovi soci di cui quasi il 70% con DigitalAIDO. «I dati delle donazioni e dei trapianti sono rilevanti – ha spiegato Petrin – ma il traguardo di assicurare a tutti il diritto di ricevere il dono della salute, che è un principio costituzionale, è ancora lontano, con 8mila persone in lista d’attesa. Aido è e sarà fortemente mobilitata a promuovere, sostenere e diffondere la cultura della donazione informata e consapevole».
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