Volontariato
Cinema: Mi fido di te
Il nuovo film di Ale&Franz diverte parlando del cinismo della società e del lavoro.
di Antonio Mola
Due personaggi, diversi, opposti, praticamente uguali. Francesco vive con la famiglia a metà tra l’american style delle villette a schiera e la pubblicità di un famoso mulino. Alessandro è un piccolo truffatore che non ne può più di quella vita e decide di liberarsi dai suoi creditori una volta per tutte.
La sorte vuole che Alessandro, laureato e con supermaster all’attivo, perde il posto di manager di una multinazionale. Il problema è che non riesce a dirlo alla famiglia (già visto? Vero, ma probabile più che mai) e, tra un colloquio e un altro si presta a qualunque onesto lavoro. Alessandro, invece, vorrebbe una famiglia.
I due si incontrano in bar e da qui nasce la loro storia “d’affari” e d’amicizia in una Milano diversa dal solito, più reale e meno vista.
La forza di questo film, dove si ride ma si prende atto del nuovo cinismo della società, è nell’accoppiata Ale & Franz che, scrollati di dosso i panni dei personaggi televisivi, riescono a trasmettere il feeling e l’intesa nati con gli altri autori Massimo Venier, Walter Fontana e Mauro Spinelli, raccontando con leggerezza e stile una storia di oggi con “happy ending” altrettanto cinico.
Anche gli altri personaggi sono efficaci; le donne sono forti, determinate ma mogli e compagne e anche le figure marginali, come l’accoppiata dello strozzino Ernesto Mathieux con il socio (sosia di Frank Zappa), non stonano mai.
Torna quindi la commedia, divertente, senza volgarità gratuite, girato con mestiere (Massimo Venier aveva già diretto Aldo Giovanni e Giacomo) e accompagnato da una colonna sonora scritta ad hoc di Paolo Jannacci.
Consigliato.
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