Mondo

Cina: violenze nelle campagne. Un altro morto

Dopo due giorni di violente proteste dei contadini, vittime un'evacuazione forzata nella Cina sudoccidentale, continua l'operazione di rastrellamento dei poliziotti

di Paolo Manzo

Almeno una persona e’ morta nel corso di violente proteste dei contadini nella Cina del sudovest, nel secondo episodio di violenza in due giorni. Decine di migliaia di contadini hanno protestato, a volte in modo violento, contro l’evacuazione imposta dalle autorita’ per la costruzione di una diga sul fiume Pubugou, nella provincia del Sichuan. Secondo la stampa locale alle proteste avrebbero partecipato 20-30 mila persone alcune delle quali hanno attaccato gli uffici governativi. Testimoni hanno affermato che almeno una persona e’ morta in scontri con la polizia. Con le proteste, i contadini chiedevano che fossero aumentati i risarcimenti che il governo locale deve per legge versare alle circa centomila famiglie che sono state costrette ad abbandonare i loro campi e le loro case. La situazione, sempre secondo la stampa cinese, e’ ora tornata alla normalita’. Centinaia di poliziotti continuano intanto a pattugliare i villaggi della provincia dell’Henan (Cina centrale) dove nel fine settimana scorso almeno sette persone sono morte in violenze a sfondo etnico-religioso. Gruppi di cinesi ”han” e di musulmani ”hui” si sono affrontati a colpi di bastone e di coltello per tre giorni, prima del massiccio intervento della polizia che ieri ha posto fine alle violenze. Nella regione e’ stata imposta la legge marziale a tempo indefinito. Secondo notizie riportate dalla stampa internazionale quasi 150 persone avrebbero perso la vita negli scontri.


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