Mondo

Cina-Ue: al via negoziati per accordo di cooperazione strategico

Obiettivo? Un accordo di partenariato e cooperazione anche politica che sostituirà un'intesa economica e commerciale firmata oltre vent'anni fa

di Paolo Manzo

Si sono aperte ufficialmente a Pechino le trattative per la conclusione di un accordo di partenariato e cooperazione anche politica tra Cina e Unione Europea, che verra’ a sostituire un’intesa economica e commerciale firmata oltre vent’anni fa, nel 1985. L’apertura dei negoziati per la conclusione del nuovo accordo bilaterale (Apc) segue l’impegno sottoscritto dai responsabili europei e cinesi lo scorso settembre a Helsinki, sotto presidenza finlandese. Oltre agli aspetti prettamente commerciali, l’accordo fornira’ un quadro globale ai ventidue settori sui quali il Vecchio Continente e la Cina gia’ intrattengono un dialogo. Tra questi, figurano, in particolare, agricoltura, trasporti, cooperazione doganale, scienza e tecnologia, cooperazione spaziale, sviluppo sostenibile, migrazioni, terrorismo, ambiente e sicurezza energetica. ”La Cina e l’Ue sono due tra le piu’ importanti potenze emergenti del mondo, la Cina muta sotto ai nostri occhi e anche l’Ue continua ad ingrandirsi. Per questo, abbiamo bisogno di cambiare le nostre basi” di cooperazione, ha detto il commissario europeo alle Relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner, al termine di un incontro a Pechino con il ministro degli Esteri cinese Li Zhaoxing, con cui ha aperto ufficialmente le trattative. ”Vent’anni fa – ha spiegato ancora il commissario austriaco – l’Ue e la Cina erano dei partner commerciali. Oggi, siamo dei partner strategici, con un vasto spettro di cooperazione. Speriamo di poter concludere l’accordo il piu’ presto possibile”. Parole a cui ha fatto eco il capo della diplomazia cinese, Li Zhaoxing. ”Con l’Ue – ha detto – abbiamo un largo ventaglio di posizioni ed interessi comuni, ma anche ottime prospettive per un ampliamento delle nostre relazioni. L’accordo fornira’ benefici tangilbili alle due parti e ai due popoli”, ha assicurato ancora il ministro sottolineando inoltre l’urgenza di una revoca dell’embargo europeo sulle armi cinesi.


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