Cultura

Cina: Prodi chiede conto sulla sorte dei cattolici

In vista della sua visita in Cina, il Presidente del Consiglio intende chiedere a Pechino il rilascio dei vescovi incarcerati

di Redazione

Nel suo imminente incontro con le autorita’ di Pechino, Romano Prodi dovrebbe chiedere al governo cinese di rilasciare tutti i vescovi in prigione o almeno ”farsi dare notizie su di loro”, soprattutto su quelli scomparsi da anni e dei quali non si sa nulla; dovrebbe anche far comprendere che promuovere la liberta’ religiosa e’ il metodo migliore per garantire stabilita’ e armonia alla societa’ e all’economia cinesi; e infine, essendo leader di un governo di coalizione del quale fanno parte anche partiti che si definiscono comunisti, potrebbe mostrare come ”l’Italia, un paese cattolico, non vuole la distruzione dei comunisti, ma il bene della societa”’. Questi sono alcuni dei suggerimenti che i cattolici cinesi hanno fatto giungere ad AsiaNews, l’agenzia stampa promossa dal Pontificio istituto missioni estere alla vigilia del viaggio in Cina del premier italiano. Romano Prodi sara’ in Cina da domani al 18 settembre e verso la fine della settimana si incontrera’ con il presidente cinese Hu Jintao e con il suo collega Wen Jiabao. Insieme a Prodi almeno 500 businessmen e funzionari alla ricerca di una ripresa dei rapporti commerciali fra Italia e Cina. Un sacerdote di Pechino ha spiegato all’agenzia stampa cattolica che la visita di Prodi potrebbe migliorare i rapporti fra Cina e Vaticano. ”Il governo cinese ha paura della Chiesa cattolica perche’ teme che la Chiesa fara’ crollare il comunismo cinese, come ha gia’ fatto con la Polonia e l’Europa dell’est. Ma il governo italiano, che e’ vicino al Vaticano, puo’ far comprendere che la Santa Sede non e’ un nemico politico che cospira a far cadere la Cina. Del resto, so che il Primo ministro Prodi governa con i comunisti in Italia, paese cattolico: questo dimostra che la Chiesa non vuole la distruzione dei comunisti, ma vuole la liberta’ religiosa per il bene della societa”’.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.