Salute

Cina: per la prima volta ammessi ufficialmente casi di Aids

Finora, le statistiche ufficiali avevano sempre fornito dati addomesticati. Invece la situazione appare grave

di Gabriella Meroni

Per la prima volta le autorità cinesi hanno ammesso che la diffusione dell?Hiv, da cui si sviluppa l?Aids (Sindrome da immunodeficienza acquisita), ha raggiunto nel Paese un livello allarmante. In considerazione di ciò, il governo di Pechino ha annunciato l?avvio di una campagna volta a limitare la diffusione del virus attraverso le trasfusioni di sangue infetto. Finora, le statistiche ufficiali hanno sempre fornito dati addomesticati, sottostimando in modo evidente il pericolo di contagio a livello nazionale. La mancanza di informazione e le misure di prevenzione a dir poco carenti adottate nei centri trasfusionali del sangue hanno prodotto situazioni limite come quella della regione centrorientale di Henan, in cui centinaia di migliaia di poveri contadini hanno venduto il proprio sangue a strutture illegali, restando contagiati a causa dell?utilizzo di aghi non sterili. L?imbarazzo provocato dalla vicenda è confermato dal fermo, nei giorni scorsi, di due reporter tedeschi che si erano recati in un villaggio della zona per realizzare un?inchiesta giornalistica. Stime delle Nazioni Unite indicano che entro la fine di questo decennio la Cina potrebbe trovarsi a fare i conti con 10 milioni di sieropositivi.


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