Famiglia
Cina: nessun processo per Du Daobin, cyber-dissidente
La magistratura cinese ha rinviato alla polizia la documentazione presentata a carico del cyber-dissidente Du Daobin, ritenendola insufficiente per istituire un processo
di Giulio Leben
Nel darne notizia, il gruppo Human Rights in China afferma che questo potrebbe preludere alla liberazione del dissidente. Du Daobin, un impiegato statale di 39 anni, era stato arrestato nell’ ottobre scorso, dopo aver promosso attraverso Internet una serie di appelli a favore della studentessa Liu Di, anch’essa cyber-dissidente, conosciuta anche come ‘Topo d’acciaio’ (lo pseudonimo col quale firmava sulla rete i suoi interventi pro democrazia). Liu Di e’ stata liberata in novembre dopo un anno di prigione: anche nel suo caso, come in quello di Du, la magistratura aveva ritenuto insufficienti le ”prove” presentate contro di lei dall’Ufficio di Pubblica Sicurezza, la potente polizia cinese. ”Diamo il benvenuto a questa decisione della Procura perche’ suggerisce un riconoscimento ufficiale del fatto che l’arbitrarieta’ e le persecuzioni violente non sono piu’ accettabili…”, afferma Human Rights in China in un comunicato inviato ai mezzi d’ informazione stranieri in Cina.
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