Welfare
Cina: lotta a terrorismo per violare diritti umani
L'accusa di due dissidenti cinesi, a margine del vertice Apec
di Paolo Manzo
Due dissidenti cinesi hanno accusato oggi il governo del loro Paese di usare la lotta al terrorismo come pretesto per violare pesantemente i diritti umani.
Wang Dan e Wang Juntao, che parteciparono alle manifestazioni “pro democrazia” represse nel sangue nel 1989 in Piazza Tienammen, hanno chiesto al presidente Usa, George W. Bush, di sottoporre al vertice Apec di Shangai la questione dei diritti umani.
Gli Usa non devono cedere “al timore del terrorismo né abbandonare la loro azione in difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali”, hanno precisato in una lettera indirizzata allo stesso Bush i due dissidenti, attualmente costretti all’esilio negli Stati Uniti.
Le persecuzioni su larga scala portate avanti dal governo cinese “contro molti dissidenti ed organizzazioni religiose” fanno sì che la questione sia più che mai d’attualità, prosegue la lettera il cui contenuto è stato diffuso dal Centro americano per i diritti umani e la democrazia.
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