Welfare

Cina: gli affari pericolosi di Generali

La prima joint-venture italiana dopo l'adesione della repubblica popolare al Wto, nel mirino della società civile. Il partner esporta armi in Sudan

di Giampaolo Cerri

Effetto Wto sulla Cina. La prima società assicurativa italiana, le Generali, ha appena annunciato una joint-venture con la cinese China Petroleum che già si levano le prime denunce della società civile italiana. I primi a scendere i campo sono quelli di Pax Christi. «Mentre il mondo finanziario – imprenditoriale italiano saluta come un successo lo sbarco in Cina delle Generali assicurazioni», dice l’associazione pacifista, «frutto dell?entrata del Paese nel Wto, la Campagna Italiana per la Pace e il Rispetto dei Diritti Umani in Sudan esprime preoccupazione e riserve. Il partner scelto dalle Generali per la joint venture è quella stessa China Petroleum impegnata in modo massiccio nell?estrazione del greggio in Sudan». Pax Christi ricorda «come è stato più volte sottolineato dalle maggiori ong internazionali e dalla Chiesa sudanese, l?estrazione di greggio in Sudan è un fattore di inasprimento del conflitto in atto da quasi vent?anni nel paese, che ha già portato alla morte di oltre due milioni di persone». «L?attività estrattiva», prosegue l’associzione, «fa in modo che siano sempre di più i profughi e i rifugiati e provenienti da quelle aree. Inoltre i proventi del petrolio vengono in gran parte utilizzati per l?acquisto di armi da parte del governo sudanese. La Cina è il principale fornitore di armi al governo di Khartoum. La China Petroleum è la principale impresa straniera impegnata nello sfruttamento del petrolio sudanese, detenendo il 40% dei diritti di sfruttamento dei blocchi di estrazione1, 2 e 4 e l?intera concessione del blocco 6». Nei mesi scorsi un ampio cartello di realtà europee impegnate in Sudan hanno dato vita all?iniziativa Peace first! con cui si chiede di fermare l?estrazione di petrolio fino quando non ci sarà rispetto dei diritti umani e pace. «La Campagna Italiana per la Pace e il Rispetto dei Diritti Umani in Sudan invita pertanto Generali a chiedere garanzie al nuovo partner finanziario circa gli effetti sinora deleteri della propria azione in Sudan». La campagna è promossa da ACLI, Amani, ARCI, Caritas Italiana, CESPI, Cuore Amico, Manitese, Missionari Comboniani, Nigrizia, Pax Christi, Raggio, dal 1995 sostiene gli sforzi della società civile sudanese per il raggiungimento di una pace giusta e duratura nel più grande paese africano.


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