Salute

Cina: donare il sangue? Un affare della mafia

I donatori sono controllati da gruppi criminali che in cambio assicurano loro due pasti giornalieri e documenti falsi

di Gabriella Meroni

Donatori di sangue a pagamento controllati, nutriti e protetti dal racket. Accade in Cina, nella regione del Guangdong, dove la donazione di sangue dietro compenso e’ illegale, ma ancora molto diffusa. Una pratica che ostacola i necessari controlli sanitari e che negli anni scorsi ha portato a una rapida diffusione di gravi malattie, come Aids e epatite. Recentemente, invece, una ditta farmaceutica e’ stata accusata di aver usato sangue infetto per sintetizzare farmaci, senza che le autorita’ siano intervenute. E sarebbero migliaia i contagiati di epatite. Intanto le indagini sono in corso, mentre i pazienti danneggiati protestano contro la negligenza delle autorita’ di controllo. Secondo il quotidiano locale ‘Information Daily’, sono 5-600 i ‘donatori’ nel Guangdong. Tutti controllati da gruppi criminali che, in cambio di 320 yuan mensili assicurano loro due sostanziosi pasti giornalieri e documenti falsi per vendere il sangue. Ai capi delle bande il traffico frutta anche 40 mila yuan al mese. Nella regione cinese, infatti, i donatori sono insufficienti, anche a causa della superstizione: molti sono convinti che donando il sangue si perda la forza vitale.

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