Mondo

Cina: arrestati sospetti aggressori delle suore missionarie

Gli undici sospettati saranno oggi identificati dalle religiose che erano state aggredite a fine novembre.

di Chiara Brusini

Undici persone sospettate di essere i responsabili dell’aggressione contro le 16 suore missionarie di Xian, in Cina, sono state arrestate e saranno oggi identificate dalle vittime. Lo scrive stamane la stampa locale, dando risalto a un evento che di solito viene taciuto dai media governativi (i dettagli della violenza erano stati eliminati dalle pagine web della Chiesa cinese su ordine del ministero della sicurezza pubblica).

I fatti risalgono al 23 novembre scorso e l’aggressione alle 16 suore Francescane missionarie del Sacro Cuore ebbe ampio risalto internazionale, suscitando anche la ferma condanna del Vaticano. Le suore stavano tentando di impedire la demolizione di una scuola che appartiene alla diocesi e che il governo della citta’ ha venduto a un’azienda; e mentre facevano un sit-in nell’edificio scolastico vuoto, furono attaccate da una quarantina di teppisti che le picchiarono a sangue. Secondo il ‘South China’ Morning Post’, due religiose sono ancora ricoverate in ospedale: una con lesioni alla colonna vertebrale e l’altra, che ha quasi perso la vista dall’occhio destro.

La polizia locale inizio’ le indagini il giorno stesso e adesso e’ arrivata all’arresto di undici persone. Dalle prime informazioni sembra che sia stata l’azienda ‘Xian Zhaosheng Investment Company’ a reclutare il gruppo con il compito di picchiare le suore. “Alcune religiose non sono contente”, ha raccontato una suora, “perche’ hanno arrestato solo undici dei quaranta o cinquanta responsabili; e sono preoccupate perche’ questa gente sara’ rimessa in liberta’ nel giro di due settimane. Altre invece sono soddisfatte perche’ credono che costoro siano stati pagati per l’aggressione e che quindi l’arresto e la rieducazione saranno sufficienti”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.