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Cina/2. Olimpiadi, perchè è stupido boicottarle

Parla Sandro Calvani, per l'Onu al cantiere dei Giochi

di Emanuela Citterio

Olimpiadi? «Un?occasione im- perdibile». Sia per la Cina che per la comunità internazionale. E a trarne vantaggio potrebbe essere anche la società civile. A spezzare una lancia per Pechino 2008 è Sandro Calvani, 54 anni, da 15 funzionario alle Nazioni Unite. È stato in Cina venti volte, con una frequenza aumentata negli ultimi mesi proprio in vista dei Giochi olimpici. L?Unicri, l?agenzia dell?Onu per la prevenzione del crimine e la giustizia che Calvani dirige a Torino, sta collaborando con Pechino per garantire la sicurezza durante i Giochi.

VITA: Ci può spiegare cos?è il Programma per la sicurezza?
CALVANI: Il nostro rapporto con Pechino riguarda la sicurezza di quello che sarà uno dei principali eventi geopolitici del secolo, le Olimpiadi di Pechino. Abbiamo iniziato nel 2005. La riunione in cui abbiamo deciso di lavorare insieme si è tenuta in un?isola presso il Polo Nord, la Svalbard, ospiti della
polizia norvegese. Da allora le attività sono state molto intense e hanno portato a un forte incremento della cooperazione tra le autorità cinesi e altri Stati che prenderanno parte alle Olimpiadi. Ci aspettiamo che al termine dell?evento la Cina possa condividere quanto appreso con i Paesi che organizzeranno grandi eventi in futuro, come il Sud Africa per esempio, Paese a cui l?Unicri a già offerto la sua collaborazione in vista dei prossimi Mondiali di calcio.

VITA: Una cooperazione che può diventare lo spiraglio per collaborare con Pechino anche su altri fronti?
CALVANI: Abbiamo un dialogo diretto e particolarmente costruttivo con le autorità di Pechino, reso possibile dalla consapevolezza che i Giochi olimpici rappresentano un?occasione straordinaria sia per la Cina che per l?intera comunità internazionale per conoscersi meglio, consultarsi, rispettarsi e imparare a lavorare insieme. Le Olimpiadi cambiano lo spirito della nazione che le ospita, aprono alla cooperazione internazionale e rafforzano, necessariamente, le sinergie tra settori diversi all?interno del Paese anfitrione.

VITA: Il vostro programma prevede la collaborazione con la società civile?
CALVANI: Quando affrontiamo la tematica della sicurezza dei grandi eventi, nell?ambito del nostro programma Ipo (l?Osservatorio permanente dell?Onu sulla sicurezza durante i grandi eventi, ndr) non dimentichiamo mai di promuovere la cooperazione tra le autorità pubbliche, il settore privato e la società civile. Il nostro approccio è in linea con la strategia contro il terrorismo del segretario generale delle Nazioni Unite. Una strategia che è fortemente inclusiva.
VITA: Da parte del governo di Pechino ci sono segnali di maggiore apertura?
CALVANI: Partito, governo, imprese e ong cinesi hanno preso coscienza che le minacce internazionali non possono più essere fronteggiate in modo efficace con risposte esclusivamente nazionali. Ma questi soggetti collaborano seriamente in altri settori con altri grandi programmi dell?Onu. E questo è anche il segno di una maggiore apertura verso il multilateralismo da parte della Cina.
«Sono eventi che cambiano lo spirito della nazione che le ospita. E aprono alla cooperazione, interna e internazionale». Già si vedono alcuni segni…


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