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Cile: scandalo pedofilia travolge l’anti-Pinochet

Il senatore Jorge Lavandero era famoso nel suo Paese per le battaglie a favore delle famiglie di desaparecidos del regime Pinochet. Oggi è travolto dallo scandalo

di Paolo Manzo

Accusato di pedofilia, bollato in tv come un maniaco con testimonianze trasmesse pochi giorni fa all’interno di una trasmissione tv, sospeso dal suo partito, la Dc, e ora privato perfino dell’immunità parlamentare. Fino a qualche anno fa il senatore Jorge Lavandero era famoso nel suo Paese per le battaglie a favore delle famiglie di desaparecidos del regime Pinochet. In poche settimane, il suo nome è pero’ rimbalzato su tutti i giornali e su tutte le televisioni del Cile per la pesante accusa di abusi sessuali ai danni di quattro minori. Negli ultimi giorni sono arrivate altre tre denuncie a suoi carico, e oggi la Corte d’Appello di Temuco ha deciso, all’unanimità, di revocare al senatore della Democracia Cristiana l’immunità parlamentare. La sentenza della Corte d’Appello prende in esame le accuse portate dal pubblico ministero su presunti abusi fra gli anni 2000 e 2003, rilevando quanto sottolineato dal pm, il quale ha sottolineato come ”nel passato ci siano stati dei precedenti di condotta simile..che permettono di determinare con certezza che l’abuso sessuale è un comportamento sistematico dell’imputato”. Il magistrato, Xavier Armendariz, aveva infatti supportato le sue indagini con testimonianze riferite a un periodo precedente rispetto ai reati formalmente contestati al senatore. La sentenza di oggi non entra nel merito dell’inchiesta, ma si esprime esclusivamente sulla revoca dell’immunità, in un contesto garantista in cui si precisano i capisaldi del diritto del Paese, che stabiliscono la non colpevolezza dell’imputato fino a un giudizio definitivo. Ma, è scritto nella sentenza, ”questo Tribunale è arrivato alla convinzione che la richiesta di ”desafuero” (la revoca dell’immunità, ndr.) chiesta dal pubblico ministero abbia le caratteristiche della serietà e della fondatezza sufficiente per concedere la medesima, affinchè l’indagine del magistrato possa seguire un corso senza ostacoli e ottenere eventualmente dal Giudice di garanzia determinate misure cautelari”. Questo non vuol dire, precisa comunque la sentenza, che la Corte si pronuncia ”su prove di colpevolezza o partecipazione nei delitti”. Ma la revoca dell’immunità rende ora il senatore un cittadino come gli altri di fronte alla legge. Lavandero si dice ”molto tranquillo”. Qualche giorno fa, in un paio di interviste concesse a una radio e a un giornale, aveva precisato, di fronte a voci insistenti sulla sua situazione psicologica, di non avere ”nessuna intenzione di suicidarsi” e che gli potranno togliere tutto, ”ma non le mie idee e la mia dignità”. L’antiPinochet ha anche aggiunto che ”ormai in tutto il mondo mi considerano un pedofilo, mi stanno ammazzando”. Il senatore, tra l’altro, è stato accusato anche di abusi nei confronti del figlio del fondatore degli Inti Illimani, Jorge Coulon, anche se questo caso non è formalizzato nell’accusa del pubblico ministero, che si riferisce a quattro casi posteriori al 2000. Secondo il giudice Armendariz, il senatore avrebbe abusato dei ragazzini e delle ragazzine soprattutto in una sua residenza di campagna. Insomma, il Cile si ritrova alle prese con un caso giudiziario estremamente delicato, e sono in parecchi a notare come i cileni abbiano sotto processo l’ex dittatore Augusto Pinochet da una parte e , sotto inchiesta, l’uomo che per anni ha lottato per far emergere la verita’ sui desaparecidos. Il caso di Lavandero continua a fare talmente scalpore che oggi, nelle prime ore successive alla sentenza sulla revoca dell’immunità, sono gia’ partiti oggi i primi sondaggi organizzati dai quotidiani con la domanda: ”Siete d’accordo che a Lavandero sia stata revocata l’immunità?”.


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