Welfare
Cile, pilota di Pinochet ammette il lancio di cinque corpi nel mare
Le vittime furono uccise con un iniezione velenosa e poi buttate nell'Oceano Pacifico da un elicottero, su ordine dello stesso dittatore
SANTIAGO DEL CILE – “Campos il Cinese”, un nome che i cileni ricorderanno a lungo.
E’ lui, pilota fedelissimo del generale Augusto Pinochet durante la dittatura militare, che per la prima volta ha ammesso di aver lanciato nel mare oppositori del regime. Cade così l’ultimo tabù, quello del silenzio sulla fine dei desaparecidos.
Era il settembre 1987. A Campos il Cinese arrivò l’ordine di usare uno degli elicotteri istituzionali e viaggiare, assieme a un suo subalterno, fino alla zona di Peldehue, nel nord del Cile, per “cercare alcuni pacchetti”. Il pilota intraprese il viaggio, prese questi pacchetti e li lanciò nell’Oceano Pacifico.
Fu così che si persero per sempre le tracce di 5 frontisti cileni, arrestati dalla CNI (la Centrale Nazionale di Informazioni, la polizia segreta dell’epoca) con l’accusa di terrorismo qualche tempo prima. I loro nomi erano: Gonzalo Fuenzalida Navarrete, Julio Munoz Otàrola, Josè Pena Maltès, Alejandro Pinochet Arenas e Manuel Sepùlveda Sanchez, tutti del FMPR, Frente Patriòtico Manuel Rodriguez.
Campos il Cinese ha raccontato questa storia davanti al giudice qualche settimana fa, ma la notizia si è appresa solo ora. Il subalterno con il quale viaggiava, ha fatto sapere lo stesso pilota, è oggi regolarmente attivo nella aviazione cilena, anche se il giudice ha ora ordinato il suo licenziamento.
Alla domanda del magistrato su chi avesse ordinato l’azione, Campos ha risposto “direttamente dal generale Pinochet”.
Infine l’uomo ha anche spiegato come avveniva il processo di “sparizione” degli oppositori. All’arresto seguiva la detenzione e, nella maggior parte dei casi, le torture. Successivamente, in quella che è la fase più macabra, i detenuti venivano avvelenati mortalmente tramite un’iniezione provocada da un infermiere noto come “El Quinchy”. Trasportati dall’elicottero sul mare, i corpi venivano poi lanciati, dopo essere stati legati a ferri pesanti (ad esempio pezzi di rotaia) per evitare che ritornassero a galla.
El Quinchy, un vero “dottor Morte”, si è suicidato circa tre anni fa nella sua abitazione di Santiago del Cile.
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