Cultura
Cile: chi è Michelle Bachelet, nuovo presidente
Anticonvenzionale, single con figli, agnostica: si presenta così Michelle Bachelet, il nuovo presidente socialista cileno, la prima donna per il continente sudamericano dopo Evita Peron
di Paul Ricard
Anticonvenzionale, single con figli, agnostica: si presenta così Michelle Bachelet, il nuovo presidente socialista cileno. Bachelet porta in sé l’anima democratica del paese, vittima della dittatura di Pinochet, ma al tempo stesso è figlia di un generale. I suoi collaboratori descrivono Michelle, 54 anni, come una infaticabile lavoratrice, che dorme poco ma a cui piace far festa e ballare.
Estroversa, diretta, parla gesticolando con le mani. A chi le domanda se le donne in politica agiscano diversamente dagli uomini, ricorda che “non è una questione di sesso. Ci sono molte donne che lavorano in modo molto tradizionale in politica, come per esempio Margaret Thatcher”.
Ma rivendica, al tempo stesso, il suo essere donna: “Noi donne siamo capaci da una parte di pensare al Paese, a un progetto a favore della nazione, ma non tralasciamo i dettagli. La gente è molto importante per noi. Vogliamo che l’economia cresca, ma vogliamo anche un paese più gentile, più accogliente, più solidale”. Oltre che lavorare per le donne, Bachelet ha promesso di lavorare “per la gente e con la gente”, impegnandosi in favore degli indigeni e dei pensionati. La popolarità di questa madre di tre figli, avuti da due padri differenti da cui si è separata – in un paese che ha legalizzato il divorzio solo nel 2004 – è indiscussa.
Ma ha sorpreso anche il presidente uscente, Ricardo Logos, che pure è stato il suo sponsor. Veronica Michelle Bachelet è nata il 29 settembre del 1951 a Santiago. Gira per tutto il Cile per il lavoro del padre, pilota dell’aeronautica militare. Nel 1970 si iscrive a Medicina e alla Gioventù socialista. L’11 settembre del 1973, al momento del colpo di Stato di Augusto Pinochet, il padre, molto vicino al presidente Salvador Allende, viene arrestato. Morirà sei mesi dopo per torture. Michelle Bachelet continua i suoi studi, aiutando in segreto i perseguitati della dittatura.
Il 10 gennaio del 1975 viene arrestata dai servizi segreti insieme a sua madre. Le due donne vengono condotte a Villa Grimaldi, il centro di tortura del regime. “La tortura è terribile soprattutto dal punto di vista psicologico perché è umiliante”, dice di quel periodo. Liberate alla fine di gennaio, le due donne partono in esilio in Australia, poi nella Germania dell’est, dove prosegue gli studi. Torna in Cile nel 1979, con il primo figlio, Sebastian, nato nel 1978. Nel 1982 ottiene il diploma di chirurgo, ma non avrà un posto in un ospedale pubblico “per motivi politici”.
Grazie ad una borsa di studio si specializza in pediatria e salute pubblica. La seconda figlia, Francesca, nasce nel 1984. Al tempo stesso Michelle lavora per una ong che sostiene i figli delle vittime della dittatura. Dopo la transizione democratica (1990), si impegna a fondo come medico della mutua, membro della Commissione nazionale per la lotta all’aids e consulente dell’Organizzazione mondiale della salute. Non tralascia, nel frattempo, di studiare strategia militare a Santiago e a Washington, dato che ritiene che il partito socialista, in cui milita, trascuri indebitamente la questione.
Nel 2000 il presidente Lagos la chiama al governo affidandole il ministero della Sanità e una riforma profonda del settore. Nel 2002 diventa la prima ministro-donna della Difesa dell’America latina. In occasione del trentesimo anniversario del colpo di Stato militare, nel 2003, si fa promotrice di una riconciliazione tra esercito e società civile. E’ a questo punto che la sua popolarità decolla.
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