Welfare

Cile-Bolivia, dopo decenni si parla dell’accesso al mare

Storica apertura del governo cileno alla domanda di sbocco sul mare del paese andino. Una novità, frutto delle buone relazioni Bachelet-Morales

di Daniele Biella

E’ dal 1884, dopo la guerra del Pacifico persa con il Cile, che la Bolivia non ha accesso al mare. Ma oggi, dopo decenni di proposte, insinuazioni, scontri verbali tra i due Paesi, forse qualcosa si muove.

In un documento congiunto firmato a La Paz, il Governo cileno di Michelle Bachelet e quello boliviano di Evo Morales hanno dicharato che nel prossimo incontro bilaterale affronteranno il tema della domanda marittima della Bolivia.

La decisione è stata presa nella nottata di ieri. I vicecancellieri dei due paesi, firmatari della dichiarazione, hanno fatto sapere che “questo avviene in conseguenza all’ampio e costruttivo dialogo, senza esclusione di temi, tenuto dai Presidenti Michelle Bachelet ed Evo Morales, basato su mutua collaborazione e fiducia”

La rivendicazione boliviana dell’accesso al mare va avanti da decenni, ma l’esecutivo cileno aveva fatto sempre orecchie da mercante. Ora si parlerà del tema, e anche di norme meno restrittive nel libero transito di uomini e merci fra i due Stati. Rimane esclusa (ma solo “per motivi tecnici”, dicono fonti cilene) la questione della somministrazione del gas, risorsa di cui la Bolivia è ricca mentre il Cile dipende dall’importazione, soprattutto dall’Argentina.

Il cronogramma degli incontri bilaterali in cui si parlerà del tema marittimo. Verrà steso al più presto. “Sappiamo la rilevanza che assume l’argomento per la Bolivia”, ha detto il vicecancelliere cileno Von Klaveren.

La Bolivia è oggi uno dei due stati del continente americano senza accesso al mare, l’altro è il Paraguay. Avere uno sbocco sul mare darebbe una notevole spinta alla crescita economica del Paese, a oggi il più arretrato del Sud America e fra i più poveri del Pianeta.

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