Non profit
Cibi modificati, servono regole e informazioni.
I cibi manipolati geneticamente sono arrivati sulle nostre tavole
di Redazione
Forse non ce ne rendiamo ancora conto, ma i cibi manipolati geneticamente sono arrivati sulle nostre tavole: mais, soia, colza e radicchio sono già stati autorizzati dall?Unione europea, e sono contenuti anche in gelati, margarina, cibi precotti, crackers, maionese, pappe per bambini e in molti altri alimenti. Il loro consumo fa salire le probabilità di sviluppare allergie e resistenza agli antibiotici, con rischi al momento difficilmente prevedibili per la salute. Secondo molte associazioni ambientaliste, come il Wwf, «le colture geneticamente modificate sono dannose poiché alterano gli equilibri naturali e vanno a sostituire le colture tradizionali, riducendo la biodiversità». Per questo l?associazione – e in particolare il Comitato scientifico antivivisezionista – lancia una campagna per richiedere al Parlamento europeo di imporre l?obbligo di una certificazione e indurre i consumatori a pretendere un?etichettatura appropriata. In Italia, ricorda sempre il Wwf, alcuni tra i maggiori gruppi di grande distribuzione europei, tra cui le italiane Coop e Esselunga, hanno già dichiarato di voler soddisfare le richieste dei clienti che rifiutano i cibi geneticamente modificati. Ma gli interessi economici legati a questo genere di prodotti sono enormi soprattutto a causa della possibilità di brevettare i prodotti transgenici. La loro diffusione dunque rischia di diventare inarrestabile a meno che consumatori e industrie non entrino in un?ottica diversa e facciano pressione sulla Ue perché tuteli maggiormente la salute di tutti noi.
Per informazioni ed adesioni, Wwf, tel. 06.3220720, e-mail info@antivivisezione.it
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