Formazione

Ciao Tom, costruttore di pace

Il nostro ricordo di Tom Benetollo: "Carissimo Tom, quanta parte hai avuto in questi 10 anni della storia di Vita e più in generale della storia della nostra società civile"

di Riccardo Bonacina

Carissimo Tom, quanta parte hai avuto in questi dieci anni della storia di Vita e più in generale della storia della nostra società civile organizzata. E che vuoto lasci, tra noi. Tra noi che eravamo abituati a sentirci per scambiarci opinioni e giudizi, per darci consigli. Ci hai lasciati all?improvviso, senza preavvisi, mentre eri impegnato, come al solito, in un convegno. Senza preavviso, del resto eri proprio così, anche quando si trattava di incontrarsi, quante volte ci si incontrava senza preavviso, ?per caso?, in convegni, incontri, spazi di dibattito, un po? in tutta Italia. Perché tu sei stato un vero viaggiatore e tessitore della partecipazione e della democrazia sociale. Quanti ponti hai costruito in questi anni, quanti rapporti hai tenuto vivi, anche quando sembravano sul punto di spezzarsi, di consumarsi. La tua ultima parola era: ?riproviamoci?, ?ripartiamo?. E non era mai un richiamo moralistico o al ribasso, eri capace di rilanciare perché troppe erano le cose da fare, e c?era bisogno davvero di tutti, per costruire pezzi di mondo nuovo. Sono troppe le istanze che non possiamo lasciar cadere, troppe le cose da fare, sentivi l?urgenza della costruzione, del dare voce e rappresentanza alle istanze e ai segnali che fermentavano nella società, ai movimenti che ti stavano tanto a cuore. Questa tua tenace dolcezza ti faceva uomo giusto e di pace, insostituibile costruttore di una nuova politica. Poco più di un anno fa ci avevi scritto ?Nelle sfide che abbiamo davanti Vita è un compagno insostituibile?. E un’altra volta, pochi mesi fa, ci avevi scritto a proposito di un articolo non felice: ?Ricordatevi che la necessità di Vita è nel suo essere giornale plurale. Non mortificate mai il dibattito tra tutte le voci del movimento?. Questa mattina, qui in redazione siamo andati a rileggere le tante interviste e gli interventi che abbiamo pubblicato in questi anni di amicizia e collaborazione (ne pubblicheremo un?antologia sul numero di Vita in edicola da sabato). Ci ha impressionato un refrain che torna in qualsiasi argomento tu affrontassi: ?Quello che conta è il servizio?, hai detto più volte, e ancora: ?Sta nel ”fare” la nostra credibilità e la forza morale, culturale e politica, di questo movimento?. Con la stessa leggerezza amavi leggere i libri di Maurizio Maggiani o intraprendevi i tuoi viaggi di solidarietà, dai Paesi della ex Jugoslavia alla Palestina. Con la stessa libertà e odio per gli schemi, collaboravi con chiunque provasse a costruire pezzi di mondo nuovo e più giusto (ti preoccupava la capacità di rispondere ai bisogni prima delle analisi e delle ideologie), così non nascondevi i tuoi dubbi e contrarietà prima che diventassero retropensieri e sospetti. Caro Tom ci mancheranno i tuoi consigli e le tue sollecitazioni, ci mancherà un amico così libero, così presente, ma ti assicuriamo che ciò che abbiamo imparato in questi dieci anni vedremo di non disperderlo. Restituendolo, come un pezzo di coscienza condivisa e comune.


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