Luigi Accattoli, collega e fratello maggiore, grande e insieme garbato vaticanista, giornalista che non ha mai dismesso il rispetto dell'essere umano sull'altare dei presunti scoop, mi raggiunge via Instagram. Ci saremo parlati 3 o 4 volte in vita ma ceramente ci siamo guardati da lontano con rispetto, con stima: qualche messaggio, un paio di mail. Ora, ormai a tarda sera, Luigi mi scrive: “Ti ricordo quando mi chiamavi alla tua trasmissione (ndr. Il Coraggio di vivere” su Raidue) a parlare della morte della mia prima moglie… Tu ed io ci siamo voluti bene nella vita e abbiamo fatto – pur separati – azioni unite…”.
Sapendo che è ricoverato per Covid al San Giovanni di Roma, gli chiedo subito come sta, e lui: “Forse meglio di ieri, ma non sono sicuro che sia vero. Il flusso dell'ossigeno mi tiene come nel vento, mezzo stordito e quasi in leggero delirio… Non posso parlare al telefono perché sono afono… I dettagli clinici li metto ogni sera nel blog luigiaccattoli.it – seguimi lì perchè mi stanco troppo a ripetere… Grazie di tutto… Ricordami quando sei con il Signore… Luigi”.
Commosso, dico a Luigi di scrivermi sulla mail essendo un pessimo frequentatore di Instagram.
Dopo pochi minuti ecco il messaggio che provava ad inviarmi senza fortuna tramite web: “Riccardo buongiorno, saprai che sono in ospedale con la polmonite da Covid 19. Mi sono capitate cose impreviste tutte insieme, mentre stavo facendo un'inchiesta sulle storie di pandemia come fatti di vangelo: ho avuto un premio per quel progetto che andavo conducendo nel mio blog e ora sto chiedendo agli amici dei media se possono darmi una mano per far conoscere il progetto – non il Premio, che ha i suoi canali – ma il progetto delle storie di pandemia come fatti di Vangelo che vado perseguendo e che ha motivato il premio. La premiazione sarà il 19 dicembre, da Verona. Forse puoi da qui ad allora e anche dopo aiutarmi in questa segnalazione”.
Certamente Luigi, vado sul blog e trovo l'appello: “Cerco fatti di Vangelo in pandemia: ne ho raccolti fino a oggi cinquantacinque nel mio blog e intendo continuare. L’incoraggiamento che trasmettono è il dono di questa stagione tribolata e io mi propongo di segnalarlo con l’arte del giornalista che è quella della narrazione dei fatti.Le storie portatrici di un elemento testimoniale vivo le cerco nei quotidiani e nei periodici, nei socials, prendendo appunti quando seguo i telegiornali, tra i colleghi giornalisti e tra gli amici. Le chiedo a medici e infermieri. Le chiedo anche a voi che leggete. Trascrivo le interviste in voce e in video che trovo nella Rete. Vado sistemando le storie in un nuovo capitolo – il 22 – della pagina del blog intitolata “Cerco fatti di Vangelo”, capitolo che ho chiamato “Storie di pandemia”.
Scrive Luigi Accattoli introducento la serie di una sessantina di brevi racconti: « Mi interessa ogni vicenda vera e narrabile:
– di persone che sono morte lasciando un’ultima parola magari in una chat o affidata a un’infermiera;
– di guariti che hanno sofferto il morso del Covid e ne hanno dato un racconto utile a chi l’ascolta;
– di scelte di volontariato compiute da uomini e donne impegnate nel lavoro ospedaliero, nel soccorso a domicilio, in tante attività confinanti con le varie facce dell’emergenza.
Sono convinto che non dovremmo trascurare nessuno dei “semi di bene” che lo Spirito continua a seminare nell’umanità, come ci ha ricordato Francesco con il paragrafo 45 di “Fratelli tutti”: “La pandemia ci ha permesso di recuperare e apprezzare tanti compagni e compagne di viaggio che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita”».
La motivazione del Premio Ucsi che sarà conferito il prossimo 19 dicembre, premio speciale della giuria "Giornalisti e società: la professione giornalistica al servizio dell'uomo" recita così: «Giornalista vaticanista prima di Repubblica poi del Corriere della Sera, racconta la vita della Chiesa e del Vaticano e, inoltre, colleziona “fatti di Vangelo” (esperienze di italiani dei nostri giorni che egli definisce “direttamente ispirate alle beatitudini e all’esempio di Gesù”), raccolti in alcuni libri. In questi mesi sul suo blog Accattoli ha cominciato a raccogliere anche “storie di pandemia”, testimoniando come da un male possa sempre rifiorire il bene».
Luigi non poteva immaginare che la sua stessa biografia sarebbe diventata uno degli epidodi narrati. Sosteniamolo anche con la segnalazione di storie da inviare al suo blog.
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