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Ciao Lacey, la fiaba continuerà altrove
Una bambina ha un grave cancro infantile. Adreian Payne, uno dei più forti giocatori della Ncaa, il basket universitario degli Stati Uniti, con un passato difficile, la conosce e diventano amici per la pelle. Oggi, a soli 8 anni, Princess Lacey se n'è andata
“Non si divideranno mai le nostre strade. Prego Dio perché mi possa dare la forza di continuare con il basket, la possibilità di costruire una carriera da professionista. Il mio legame con Lacey non si appiattirà mai, saremo sempre uniti, è impossibile ringraziarla per tutto quello che mi sta dando”. Il cuore di Princess (Principessa) Lacey, però, ha smesso di battere nella notte tra l'8 e il 9 aprile 2014: il cancro infantile l'ha portata via, a soli 8 anni.
Adreian Payne, 23 anni, è considerato uno dei migliori giocatore dell'attuale Ncaa, il basket universitario, anticamera della Nba, i professionisti. E' lui che ha detto quelle parole su Lacey, neanche due settimane fa, nel giorno della laurea, con la bambina al suo fianco con un mazzo di rose in mano, come riporta il sito nbareligion.com raccontando "la fiaba di Adreian e della piccola Lacey": fiaba che, già si sapeva, non avrebbe avuto un lieto fine. Ma la speranza era che, almeno, durasse di più.
"Inizia così questa magica fiaba: con un ragazzone che a più di due metri d’altezza non sa fare un’operazione. Ha problemi cognitivi, ha problemi con la vita. Poco più che tredicenne aveva visto la madre morirgli tra le braccia, in preda ad una crisi asmatica. Il piccolo Adreian non era stato un eroe in quel caso, non aveva trovato l’inalatore, era riuscito a regalare alla madre solo un respiro, l’ultimo", racconta il giornalista Gianmarco Pacione. "Adreian vuole giocare a basket, ma prima di tutto Adreian vuole essere uno studente normale. Sei ore giornaliere extrascolastiche non gli bastano. Studia, si applica, studia, lotta, studia. Partite e allenatori possono attendere".
A diploma acquisito, "l’eroe inizia a combattere vestito di verde, per Michigan State. Poi l’episodio, l’evento, l’incontro con la sua principessa. Lacey Holsworth aspettava da tempo il suo paladino. Lo attendeva sul suo letto d’ospedale, da quando le era stata diagnosticata una forma aggressiva di cancro infantile. Ed ecco spuntare, tra tutti i ragazzi della sua squadra preferita andati a trovarla per darle forza, quel sorriso. Quel sorriso non sforzato, genuino". I dueprotagonisti di questa fiaba che più reale e magica non si può "iniziano a scambiarsi messaggi, ad incontrarsi sempre più spesso. Colorano quaderni, passano giornate insieme, fanno battute sulle partite da giocare, pregano fianco a fianco. Lacey è sempre in prima fila al Breslin Center, capace di trasformare la sua dolce innocenza in battiti di mani e incitamenti per il suo numero 5. Adreian cresce in campo e fuori, va oltre il dolore semplicemente osservando la sua 'Princess Lacey', diventando rapidamente uno dei migliori giocatori".
Poi la laurea di Adreian, e neanche dieci giorni dopo, l'addio di Lacey: "E' arrivato il momento per la mia piccola principessa di andare a casa e non sentire più dolore, orà sarà felice e sarà il mio angelo protettore", ha scritto il giocatore sul suo profilo twitter. Il dolore è forte, ma forti sono anche le parole che gli umili genitori della bambina hanno rivolto al suo amico speciale prima della laurea: “Adreian è una persona meravigliosa. Gli abbiamo detto che anche nel caso dovessimo perdere un figlio, saremo felici. Perché ne abbiamo già trovato un altro.”.
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