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Ciao Anna, insuperabile regina della Barbera

di Redazione

Anna Martinengo da Belveglio stava dall’altro capo della collina a panettone di Rocchetta Tanaro. Per arrivarci Giacomo passava per i sentieri di quello che oggi è il parco naturale, tra le vigne di barbera. E quando arrivava sotto casa sua con la brigata di amici, le cantava una canzone che faceva: «Ti amo perché… con quel volto di bambina». Giacomo era Giacomo Bologna, il re della Barbera, il più straordinario uomo del vino mai conosciuto, che sabato 6 febbraio, giorno di san Riccardo re, ha potuto riabbracciare la sua Anna, dopo 19 anni. E lo ha fatto sicuramente in Paradiso, dove accanto a lui c’erano Riccardo Riccardi (già san Riccardo re) e Luigi Veronelli.
Al funerale di Anna c’era la banda del paese e tutto, anche il dramma della morte, aveva il volto di un passaggio. Io ho voluto bene a Giacomo, e mi sono nutrito della sua esplosione di vita. Ed ho voluto bene anche ad Anna, grande donna, grande madre, grande donna del vino, che mi ha insegnato la temperanza, quando mi trovai a guerreggiare con un gigante come Veronelli. Non lo dimenticherò mai quando mi scrisse che le dispiaceva questo nostro mortificarci a vicenda. Quando l’ho salutata il 27 di dicembre mi ha detto: «Ci vediamo Paolo, se non qui da qualche altra parte ci vedremo». Ed era serena, col sorriso che ha scacciato la disperazione nel cuore dei suoi figli, in Paolo Frola, il medico cantautore del paese, e in tutti quelli che le stavano accanto, fino ai suoi nipoti. Che donna! La sera del 6 febbraio, dopo il rosario, Beppe e Raffaella mi hanno portato nella sala della loro casa e abbiamo bevuto la Barbera “Ai Suma!” (ci siamo!), con la stessa naturalezza con cui Anna ci aveva accompagnato fino a quel giorno, per farci capire come non mai che la morte è proprio e solo un passaggio della vita. Per la vita. Queste cose le ho imparate dentro l’abbraccio di un paese, di una comunità, dove il vino accompagna la vita. Anna e Giacomo, quanta vitalità che m’han fatto celebrare! Stasera ho bevuto una Monella. Anna, ti ricorderò per sempre!

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