Volontariato
Ciampi: Onu più forte grazie a Corte penale
La Corte, spezzando il circolo vizioso violenza - impunità dei responsabili - nuove violenze, rafforza l'Onu nel perseguire la pace internazionale e di lottare contro l'arbitrio
di Paolo Manzo
Più forza all’Onu nelle azioni di pace e di sicurezza internazionale, senza dividere i paesi che ne condividono la responsabilità. Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, crede nel ruolo della nuova Corte penale internazionale ”che deve diventare un organo pienamente funzionante e autorevole”.
Ricevendo nel Salone dei Corazzieri al palazzo del Quirinale i delegati e i partecipanti alla conferenza organizzata alla Fao dall’associazione ‘Non c’è Pace senza Giustizia’ e dal ministero degli Esteri, il capo dello Stato si dice sicuro che ”la nuova Corte, spezzando il circolo vizioso violenza-impunità dei responsabili-nuove violenze, rafforza la capacità delle Nazioni Unite di perseguire la pace e la sicurezza internazionale e di lottare contro l’arbitrio.
I crimini contro l’umanità -sottolinea Ciampi- non saranno più tollerati in un mondo che, a dispetto del terrorismo, vuole dimenticare gli orrori del secolo appena concluso”.
Con un implicito riferimento alle posizioni espresse dagli Usa, Ciampi afferma che ”il recente dibattito svoltosi al Consiglio di sicurezza dell’Onu conferma che la Corte penale internazionale non sarà fattore di divisione fra Paesi che condividono responsabilità per la pace e la sicurezza mondiale”, anche perché ”per tener conto delle perplessità di alcuni paesi sulla giurisdizione penale internazionale -ricorda- lo Statuto sottolinea il carattere complementare della Corte rispetto alle magistrature nazionali.
L’Italia -ribadisce Ciampi- spera vivamente che questa impostazione, unita al positivo avvio delle attività della Corte, dissolva ogni preoccupazione su eventuali rischi di travalicamento e dimostri che un quadro giuridico internazionale, trasparente e credibile, costituisce un vantaggio per tutti”.
Dopo aver ribadito che ”la Corte deve diventare un organo pienamente funzionante ed autorevole”, Ciampi chiede che ora ”si proceda alla costituzione delle strutture della Corte, per metterla in condizione di operare: l’Italia assicura il proprio sostegno”. Infatti, ”nell’ambito della posizione comune dell’Unione europea -ricorda il capo dello Stato- l’Italia si è adoperata per la ricerca di una soluzione capace di salvaguardare l’integrità dello Statuto di Roma e la prosecuzione delle attività di mantenimento della pace sotto il mandato delle Nazioni Unite”.
Per il presidente, ”la legittima soddisfazione per i progressi finora raggiunti deve stimolare una rinnovata e coerente opera volta a raggiungere, attorno alla Corte penale internazionale, un consenso internazionale ampio e convinto”.
E a proposito del ricevimento al Quirinale dei delegati e dei partecipanti alla Conferenza organizzativa, Ciampi sottolinea che ”i rappresentanti dei circa cento Stati qui presenti, di cui la grande maggioranza ha già ratificato lo Statuto di Roma, testimoniano il vasto consenso internazionale di cui gode la Corte penale internazionale”.
Ad oggi, sono 76 i paesi che hanno ratificato lo Statuto di Roma e altri 20 si apprestano a farlo, ”accrescendo la legittimazione della Corte e permettendole di esprimere tutto il suo straordinario potenziale. L’entrata in vigore dello Statuto del Tribunale penale internazionale -ribadisce Ciampi- costituisce un successo per l’intera comunità internazionale.
Un risultato -osserva il presidente della Repubblica- che è il riconoscimento della determinazione con cui, in particolare, l’Italia -che, ricorda, si è adoperata per la ricerca di una soluzione capace di salvaguardare l’integrità dello Statuto di Roma e la prosecuzione delle attivita’ di mantenimento della pace sotto il mandato Onu- e l’Unione europea hanno sostenuto il progetto”.
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