Volontariato

Ciampi: ”Lotta al terrorismo aiutando i piu’ poveri”

In visita a Perugia il Presidente rilancia lo slogan della Marcia della Pace Perugia Assisi: ''Per la pace servono cibo, acqua e lavoro per tutti".

di Redazione

”L’attacco proditorio a New York e Washington, questo atto di guerra non dichiarata, e’ stato e ha voluto essere un’aggressione contro tutte le Nazioni amanti della pace. La nostra e’ una lotta contro il terrorismo; a questa lotta non possono non dare sostegno tutti coloro che vogliono la pace. Al tempo stesso dobbiamo portare avanti intensificandole e moltiplicandole, le iniziative per il progresso civile ed economico dei Paesi poveri e dobbiamo affrontare piu’ decisamente, affinche’ prevalga lo spirito di conciliazione, i conflitti ancora aperti a cominciare da quello in Medioriente. Ce lo impone la nostra coscienza. Per riuscirci bisogna assicurare cibo, acqua e lavoro per tutti”’. Cosi’ si e’ espresso il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Cimapi, aprendo la visita ufficiale di 2 giorni in Umbria, nel suo intervento alla Sala dei Notari, all’interno di Palazzo dei Priori, sede dell’amministrazione del capoluogo umbro. Il capo dello Stato, nell’ambito del panorama nazionale, si e’ quindi soffermato sul tema del decentramento: ”Il potenziamento delle infrastrutture e piu’ in generale la creazione di solide basi per lo sviluppo richiede l’azione congiunta e coordinata delle autorita’ di governo a tutti i livelli. E’ questa una cooperazione altrettanto necessaria per affrontare nel mondo migliore i problemi che inevitabilmente solleva il passaggio di importanti funzioni di governo dallo stato centrale alle autorita’ locali. Imparare a governare e a far funzionare bene uno Stato decentrato non sara’ un compito semplice. Soprattutto, sia nel legiferare, sia nel tradurre in atto lo spostamento di competenze e di risorse, dobbiamo aver presente il limite invalicabile, il vincolo inviolabile, consacrato nell’art. 5 della Costituzione: l’Italia e’ una e indivisibile. Questa e’ l’eredita’ che abbiamo ricevuto dai nostri padri, l’impegno sacrosanto che abbiamo preso”. Particolare attenzione e’ stata dedicata alla situazione economica a livello internazionale: ”Noi europei possiamo confidare di riuscire a contenere le conseguenze economiche della grave crisi mondiale grazie alle strutture comuni di governo delle nostre economie e alle condizioni di stabilita’ finanziaria che abbiamo saputo costruire insieme”. Ciampi ha poi affrontato i problemi dell’amministrazione della cosa pubblica, facendo riferimento alla ”battaglia” che era stata iniziata per il risanamento dei conti pubblici e ricordando i primi successi ottenuti in questa direzione, anche grazie alla cooperazione di tutte le forze politiche, economiche e sociali. Parlando della prossima entrata in vigore dell’euro nei Paesi aderenti all’Uem, Ciampi ha affermato che, ”fra poche settimane, quando tutti noi europei avremo nelle nostre tasche e nei nostri portafogli le stesse monete, gli stessi biglietti di banca, ci renderemo pienamente conto dell’importanza del successo ottenuto”. Il Presidente non ha pero’ evitato di trattare anche problemi di carattere ”locale” ed ha definito ”insopportabile” ogni giorno di ritardo nel ridare casa ai terremotati del 1996. ”Il buon governo, in questa parte d’Italia e’ stato messo a durissima prova dal terremoto di cui e’ stato ricordato nei giorni scorsi il quarto anniversario -ha detto Ciampi-. Ho ascoltato con molto interesse cio’ che mi avete detto in proposito. Mi propongo di fare il punto, con i rappresentanti dei comuni piu’ gravemente colpiti dell’Umbria e delle Marche, sull’opera di ricostruzione: sui successi ottenuti, come sulle difficolta’ ancora da superare e sulle iniziative da adottare per superarle il piu’ rapidamente possibile. Come qui e’ appena stato detto, ogni giorno che passa prima che sia stata restituita una casa a tutti coloro che l’hanno perduta rappresenta un insopportabile ritardo. Sono d’accordo”.


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