Volontariato

Ciampi: le cooperative hanno «fatto gli italiani»

«Le prime cooperative nascono nel Risorgimento, e hanno contribuito a rispondere all'esortazione di Massimo d'Azeglio: fatta l'Italia dobbiamo fare gli italiani»

di Gabriella Meroni

«Il Movimento Cooperativo in Italia e’ un patrimonio che appartiene all’intero Paese. Un patrimonio economico e imprenditoriale, che produce ricchezza e occupazione, ma e’ anche un patrimonio civile». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, durante l’incontro al Quirinale con una delegazione della Legacoop. ”La storia del Movimento Cooperativo – dice Ciampi – e’ strettamente intrecciata con la storia dell’Italia unitaria. Le prime cooperative infatti nascono nel Risorgimento, come parte integrante dell’aspirazione alla liberta’ e al progresso sociale, per impulso del pensiero e dell’azione di Giuseppe Mazzini, nell’unico Stato italiano, governato costituzionalmente, l’allora Regno di Sardegna”. ”Nel corso della sua lunga storia, la cooperazione ha consentito a ceti e classi che per altra via ne sarebbero stati esclusi – prosegue il capo dello Stato – di accedere all’esperienza dell’impresa, che e’ esperienza di liberta’, di responsabilita’, di cittadinanza. Ha trasformato, con la formula dell’associazionismo, bisogni collettivi, quali casa, i consumi di base, i consumi elementari in realta’ imprenditoriali. Ha contribuito, piu’ di tanti altri, sicuramente, a rispondere all’esortazione di Massimo d’Azeglio: Fatta l’Italia dobbiamo fare gli italiani”. ”Questi sono i valori veri, profondi che il Movimento Cooperativo ha espresso nel corso della sua lunga storia, a vantaggio dell’intera collettivita’ nazionale. Ed e’ importante che ad essi la cooperazione italiana resti ancorata, che su di essi incardini la sua presenza e il suo sviluppo nel mercato e nella societa”’. ”Dal 1992 il Movimento Cooperativo – osserva il presidente della repubblica – dedica una parte delle sue risorse allo sviluppo di nuove cooperative, in particolare fra i giovani e nel Mezzogiorno. Interpreta in questo modo in termini moderni la sua antica vocazione alla crescita dell’occupazione, che oggi si puo’ perseguire solo attraverso lo spirito imprenditoriale. Altro aspetto importante – sottolinea Ciampi – e’ quello dello sviluppo della cooperazione sociale, che si intreccia profondamente con la propensione dei nostri giovani ad operare a vantaggio degli altri. Si tratta quindi di due aspetti dell’azione cooperativa che sono poco conosciuti, ma che io apprezzo particolarmente”. ”Sono fiducioso – conclude il capo dello Stato – che saprete mantenere e accrescere il vostro impegno su questi terreni che ripeto investono l’intera collettivita’ nazionale e corrispondono a quel ruolo che il Movimento Cooperativo si e’ dato sin dalle origini e che puo’ continuare a svolgere per lo sviluppo della nostra Repubblica”.


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