Mondo

Ciai: “Fermate Calimero!”

La ripresa di un vecchio spot pubblicitario nel quale il pulcino nero viene emarginato per il suo colore è ritenuta offensiva dalle famiglie adottive del Centro Italiano Aiuti all’Infanzia. Chiesta la

di Benedetta Verrini

Uno spot pubblicitario che ha riesumato Calimero, uno dei più famosi personaggi animati degli anni Settanta, ha suscitato le proteste del Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, uno dei più antichi enti che si occupano di adozioni internazionali. Sotto accusa c’è proprio la filosofia del “brutto e nero”: “Non ne fa una giusta, il pulcino scelto da una nota casa produttrice di detersivi per reclamizzare uno dei prodotti di punta. E? nero e si lamenta per questo. E? nero e fa di tutto per tornare bianco. E? nero e non viene accettato da una chioccia bianca disposta a diventare sua madre solo se cambierà colore” spiega il Ciai in una nota. ?Per noi genitori adottivi ?ha detto Valeria Rossi Dragone presidente CIAI – ma soprattutto per i nostri figli, è veramente una mancanza di delicatezza e di sensibilità ?. Per questo il CIAI si è rivolta all?agenzia pubblicitaria Euro Rscg Mezzano Costantini Mignani che ha avuto la ?bella idea? di riesumare il pulcino (e soprattutto l?odiata chioccia che non lo accetta nella nidiata) per festeggiare i 50 anni del noto detersivo. Così ha scritto in una lettera, inviata, per conoscenza, anche all?Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria: ?Siamo un?associazione di genitori adottivi: abbiamo scelto, cioè di accogliere come figli dei bambini nati altrove, alcuni molto lontani, molti davvero tanto ?diversi? da noi. Le nostre sono famiglie ?colorate?, famiglie in cui un pulcino nero, anche se in presenza di altri pulcini bianchi, ha saputo trovare affetto e il proprio spazio come figlio?. I genitori del CIAI hanno anche voluto sottolineare gli effetti negativi che la visione dello spot potrebbe avere sui più piccoli. ?I nostri figli si sono spesso interrogati, e ci hanno interrogato, sulla loro diversità e superarla non è sempre stato facile. Abbiamo lavorato giorno dopo giorno con loro perché comprendessero che questa diversità era per noi un valore e per fare in modo che potessero sentirsi ?simili? anche se tanto ?diversi?; abbiamo insegnato loro che sentirsi padri e madri di un bambino non è una questione di sangue, di dna o di colore della pelle. Beh, Calimero non ci aiuta certo, in questo. I più piccoli che, oltretutto, sono attirati da questo spot perché sotto forma di cartone animato, qualche domandina se la fanno e, francamente, potevate evitarcelo?. www.ciai.it


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