Formazione

Ciad: l’aiuto della chiesa cattolica ai rifugiati

Sono 200mila i rifugiati sudanesi in Ciad. Dopo gli scontri migliaia di ciadiani sono riparati in Camerun. Caritas italiana sta sostenendo la Caritas del Camerun e del Ciad.

di Redazione

La chiesa cattolica in Ciad continua a far fronte all?emergenza umanitaria provocata dall?arrivo di nuovi flussi di rifugiati provenienti dalla martoriata regione sudanese del Darfur. A spigare i dettagli oggi è la Radio Vaticana. Un buon livello di assistenza è garantito da diverse organizzazioni internazionali e da un gruppo ad hoc costituito con il contributo della chiesa cattolica. Nei dodici campi dell?area di Mongo sono, attualmente, oltre 200 mila i rifugiati sudanesi. La chiesa cattolica aiuta quasi la metà di queste persone con operazioni di accoglienza umanitaria.

Anche Benedetto XVI ? ricorda il quotidiano della Santa Sede, ?L?Osservatore Romano? – è vicino materialmente, oltre che spiritualmente, alle sofferenze dei rifugiati partecipando allo sforzo umanitario attraverso ?Cor Unum?.

Nei giorni scorsi, la Caritas italiana ha lanciato poi un appello per sostenere, prima possibile, la Caritas del Camerun e del Ciad. Si stanno raccogliendo fondi, in particolare, in favore dei profughi ciadiani in Camerun. Sono anche in corso progetti per sostenere un?articolata rete di attività già avviate in Ciad per i rifugiati sudanesi. Della drammatica situazione umanitaria si è fatto interprete anche l?Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese della Conferenza episcopale italiana.

Per proteggere i campi, è in corso di dispiegamento, nell?est del Ciad e nella vicina Repubblica Centrafricana, una forza di sicurezza europea. Ieri, infine, ha avuto inizio una campagna di vaccinazioni promossa dall?Organizzazione mondiale della Sanità, dall?Unicef e dal ministero camerunese della Sanità. La campagna è stata avviata presso il College d?Enseignement technique et industriel du Cameroun, dove si stima si siano radunati oltre 4 mila rifugiati.


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