Volontariato

Ci vuole uno psicologo di base?

La proposta arriva dal presidente del Consiglio nazionale Ordine psicologi: il 50% di chi ha un disagio psicologico non si rivolge a uno specialista e il 35% degli interventi dei medici di base sono d

di Redazione

Accanto al medico di famiglia, in Italia dovrebbe esistere anche lo ‘psicologo di base’: un esperto in grado di captare il disagio dei pazienti, interpretare i bisogni di chi soffre e indirizzare ognuno al servizio piu’ adatto al singolo caso”. La proposta e’ stata lanciata da Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale Ordine psicologi, oggi a Milano in occasione di un convegno organizzato dall’Ordine psicologi della Lombardia nella Sala congressi della Provincia. Parlando ai giornalisti, Palma ricorda che ”dal 1994 ad oggi gli psicologi iscritti all’Albo nazionale sono passati da 23mila a 57mila”. Soltanto ”in Lombardia sono saliti da 4mila a 10mila”, di cui 2mila attivi a Milano. Eppure, benche’ l’offerta si sia moltiplicata, ”ancora oggi meta’ delle persone che sperimentano un disagio non si rivolge allo psicologo”. Esiste infatti un problema di accesso ai servizi, soprattutto in quelli pubblici, conferma lo specialista, che ”andrebbe risolto studiando la figura dello ‘psicologo di base”’. Secondo Palma, ”quando un paziente ha una crisi d’ansia, e’ depresso, o sperimenta qualunque tipo di disturbo di natura psicologica, il personale amministrativo degli Urp (Uffici relazioni con il pubblico) delle strutture sanitarie non puo’ certo assisterlo al meglio. Serve un addetto ai lavori, capace di capire la natura del problema e di inviare la persona dal professionista piu’ giusto per aiutarla”. A testimoniare la presenza di un ‘vuoto’ da colmare e’ anche un dato riferito dal vice presidente di Gfk-Eurisko, Albino Claudio Bosio: ”Il 35% degli interventi del medico di famiglia sono psicologici”, assicura.


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