Famiglia

Ci si rivede a Napoli. Dopo cinque anni

Un appuntamento voluto da Ferrero. Che però avverte: non potrà essere una vetrina. Dovremo ripensare il ruolo dell’associazionismo in chiave di sviluppo di tutta la collettività.

di Luca Zanfei

Suona come una radicale inversione di rotta la decisione del governo di fissare per aprile prossimo, a Napoli, i tre giorni della Conferenza nazionale del volontariato. L?ultimo incontro dell?Osservatorio per il volontariato con il ministro alle Politiche sociali, Paolo Ferrero ha messo definitivamente un punto ai cinque anni di indifferenza dell?esecutivo precedente. Il ministro è stato chiaro: la Conferenza non sarà soltanto una vetrina, ma rappresenterà l?occasione per ripensare il ruolo dell?associazionismo volontario nella programmazione di nuove politiche per lo sviluppo. A confermare le intenzioni del governo sarà la presenza dello stesso premier Prodi, che durante il meeting presiederà un tavolo di lavoro, anche con la Fondazione per il Sud, con l?obiettivo di definire interventi innovativi per il Mezzogiorno.

La voce del Forum

Le premesse ci sono tutte, dunque, per pensare ad un nuovo corso nei rapporti tra istituzioni e terzo settore e Luigi Bulleri, coordinatore nazionale della Consulta per il volontariato, non può che essere soddisfatto: «Dopo anni in cui l?Osservatorio ha avuto un ruolo marginale, siamo riusciti a far passare l?idea che l?azione volontaria deve avere l?importanza che merita. Così abbiamo ottenuto di incentrare la conferenza sul futuro del volontariato nel sistema Italia. Il ministro si è detto del tutto d?accordo a mettere in primo piano la Consulta sia nell?apertura delle tre giornate sia nel coordinare i tavoli di lavoro che partoriranno nuove proposte per affrontare le sfide del futuro».

Adesso non rimane che fissare l?agenda per definire il programma delle tre giornate di Napoli. Partendo da alcuni temi fondamentali già individuati durante l?ultimo incontro dell?Osservatorio.

«Si comincerà con una lettura attuale del nostro sistema welfare rapportandolo all?operato del volontariato in questi anni », spiega Maria Guidotti, portavoce del Forum del terzo settore, «ma il punto più importante da discutere sarà certamente quello della sussidiarietà. Dopo quella economica, ottenuta con la conferma del 5 per mille, si dovrà capire come implementare e semmai modificare l?articolo 118 della Costituzione».

Grande importanza avrà anche il rapporto con le altre realtà europee. Continua la Guidotti: «È stata decisa l?istituzione di gruppi di lavoro sulla sussidiarietà in Europa, con l?idea di creare una rete internazionale del volontariato. L?Unione Europea sembra già disponibile ad attivarne una in Italia, per ora solo in fase sperimentale. Questa per noi è una grande occasione perché non saremo solo Paese ospitante, ma anche capofila del progetto ». Inoltre «durante le tre giornate si dovrà poi parlare del rapporto con i giovani nella creazione di una cittadinanza più allargata ed equa. Tutto culminerà, infine, nell?istituzione di un tavolo con il governo, in cui si rifletterà sulla legislazione di settore, per individuarne i punti deboli e semmai riformarla armonizzandola alle diverse esigenze».

Insomma, gli spunti non mancano per stilare un programma chiaro e condiviso da tutto il mondo del terzo settore. Proprio per questo, «a metà gennaio organizzeremo un ultimo incontro per licenziare il testo definitivo da presentare alla conferenza», continua la Guidotti. «Intanto con l?ausilio dei Centri di servizio per il volontariato stileremo un calendario di incontri con tutte le piccole realtà sparse per il territorio nazionale. L?obiettivo è quello di arrivare nel minor tempo possibile alla definizione di un programma condiviso da tutti».

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