Diego Dutto (Legacoopsociali): «Le dinamiche competitive funzionano se spingono verso la crescita qualitativa» Socialjob: Diego Dutto, coordinatore del Consorzio Self di Legacoopsociali, il regolamento 307 rappresenta un punto di svolta per il terzo settore torinese?
Diego Dutto: Sì, ha favorito la crescita delle cooperative di tipo B e la capacità di stare sul mercato. Soprattutto, ha consentito l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati che normalmente incontrano grosse difficoltà a trovare una sistemazione, penso in particolar modo alle persone con disabilità psichica. Credo, in sostanza, che il regolamento si sforzi di recepire e di andare oltre la 381.
Socialjob: È vero che ha dato una spinta all’aggregazione fra le imprese sociali?
Dutto: In alcuni casi sì. Di sicuro il regolamento 307 ha favorito il dibattito fra le cooperative sociali su come attrezzarsi al meglio per gestire le diverse tipologie del mercato dei servizi.
SJ: Non sono mancate le gare in cui c’è stata una forte concorrenza fra le imprese sociali…
Dutto: È inevitabile che accada quando ci sono opportunità di crescita in settori in cui le cooperative sociali sanno di essere preparate. Le dinamiche competitive possono essere buone se spingono verso la crescita qualitativa, deleterie se hanno il loro punto di forza solo nel prezzo. Se si fa leva sul monitoraggio in modo serio e continuato credo si riesca comunque a presidiare l’obiettivo che si è posto il regolamento, l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati.
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