Welfare

Chiusura Opg, proroga in arrivo

StopOpg chiede che la proroga per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari sia almeno vincolata a precisi impegni. Domani verrà presentato un documentario sugli opg, "Lo Stato della follia"

di Sara De Carli

Si chiama “Lo Stato della follia” ed è un documentario che racconta la realtà degli opg partendo dal materiale girato in occasione dei ripetuti sopralluoghi della commissione d’inchiesta guidata dal senatore Ignazio Marino dentro i 6 opg d’Italia. Proprio vedendo quel mondo, che le immagini hanno documentato, la commissione decise che gli opg devono chiudere dal 1 aprile 2013.  Il film documentario sarà presentato in anteprima internazionale domani, 19  marzo, in concorso al Bif&st (Bari International Film Festival), diretto da Felice Laudadio e presieduto da Ettore Scola. A presentarlo saranno l’Associazione culturale Teatri di Nina in associazione con Independent Zoo Troupe. Le immagini sono di Francesco Cordio, che ha seguito la commissione Marino, mentre l'attore protagonista è Luigi Rigoni.
La data del 1 aprile invece a quanto pare non verrà rispettata. «Sembra sempre più imminente una proroga», dice Giovanna Del Giudice, portavoce del Forum Salute Mentale, che aderisce a Stop Opg. «Sono voci, ma sempre più insistenti. Noi siamo molto preoccupati, perché pare che questa proroga – che già non è una buona notizia – non sarà vincolata a precisi impegni, senza obiettivi. Una proroga secca, secondo alcuni fino a giugno 2013, secondo altri di un anno, significa che della chiusura degli opg si dimenticheranno tutti».
Stop Opg quindi chiede che qualsiasi decreto di rinvio sia vincolato a precisi impegni, in particolare alle dimissioni di tutte le persone internate in proroga, al fatto che i finanziamenti per la spesa corrente (93 milioni di euro per l’anno 2012/13) vengano assegnati ai DSM per i budget di salute individuali. Un’altra richiesta è l’istituzione di una Authority Stato Regioni per seguire e promuovere il processo di chiusura degli OPG: «non crediamo che il commissario sia una risposta giusta. Serve una task force di esperti che sappia valorizzare le buone pratiche, creare connesioni e avviare quei percorsi che le Regioni e i magistrati di sorveglianza evidentemente non sono stati capaci di realizzare», spiega Del Giudice.
 

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