Non profit

Chiusura istituti: “Non è più tempo di campagne”

Amici dei Bambini replica al ministro Ferrero

di AiBi

?Non è più tempo di campagne promozionali: serve l?interesse vero delle associazioni del privato sociale perché possano gestire in modo efficace l?affido familiare. Dopo solo due settimane di campagna di sensibilizzazione, Amici dei Bambini è stata contattata da circa 1400 famiglie disponibili, che abbiamo consegnato ai Servizi: occorrerebbe sapere oggi quante di loro sono riuscite a accogliere un bambino in famiglia? Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini, replica alle dichiarazioni del ministro Paolo Ferrero in merito alla chiusura degli istituti in Italia, confermata al 31 dicembre 2006. Amici dei Bambini è già al lavoro per creare un Coordinamento nazionale delle associazioni familiari, così da trovare una soluzione agli oltre 34mila minori stimati ?fuori dalla famiglia?, per i quali non è stata trovata ad oggi l?unica soluzione che la stessa legge prevedeva: l?accoglienza in famiglia. ?La legge 149 è stata disattesa: questa non era una legge sulla chiusura degli istituti ma sull?inserimento dei bambini abbandonati in famiglia ? spiega Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini – . Quanto previsto dalla legge – dall?istituzione di un Avvocato per i Minori alla costituzione di una Banca dati dei minori adottabili -, non è mai stato realizzato: per questo siamo convinti che la legge sia stata comunque un clamoroso fallimento. In questi anni abbiamo assistito semplicemente ad un processo di riconversione degli istituti in centri di assistenza, non si è lavorato abbastanza per garantire l?inserimento dei bambini abbandonati in famiglia. Anche per questo è importante coinvolgere il privato sociale, in virtù dell?esperienza e del know how acquisito in questi anni.? Amici dei Bambini propone dunque che la gestione dell?affido sia estesa anche al privato sociale nell?accompagnamento delle famiglie, per l?esperienza diretta nel settore e per la disponibilità di reti di famiglie già impegnate nell?accoglienza dei minori. Per questo ha predisposto alcune Linee guida affinché siano rispettati i requisiti di trasparenza, qualità e competenza, nell?interesse del minore che ha diritto a una famiglia. Il Coordinamento agirà su più fronti, per evitare una serie di ostacoli: il difficile incontro tra famiglie disponibili all?affido e minori in difficoltà; la ?solitudine? delle famiglie affidatarie, che si trovano spesso da sole ad affrontare le difficoltà quotidiane dei minori da loro accolti; il mancato rispetto della temporaneità dell?affido nella maggior parte dei casi (2 anni più eventuali altri 2) che tengono invece i bambini legati a un affido sine die e nel limbo dell?abbandono fino alla maggiore età.


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