Formazione

Chiuse le comunità per minori

La decisione arriva dopo 23 mesi di mancati pagamenti. Ma ora si apre uno spiraglio

di Benedetta Verrini

Aveva annunciato di resistere fino al primo di marzo, non un giorno di più. Dunque ieri la Federazione Sam ha attuato la sua forma di protesta più estrema: i tre centri di pronta accoglienza per minori di Napoli (gli unici di tutta la città in grado di “coprire” un servizio di emergenza, situati a Fuorigrotta, Colli Aminei e al quartiere Stella) hanno chiuso i battenti e gli operatori sociali si sono ritrovati davanti al comune a protestare contro le enormi difficoltà legate ai mancati pagamenti delle rette (23 mesi di ritardo, si veda sul settimanale Vita in edicola questa settimana la cronaca della vicenda e la posizione del comune).

“E’ stata una decisione dolorosa ma necessaria”, ha spiegato il presidente della Federazione, Cesare Romano. “I 15 minori che ospitavamo sono stati inseriti in altre comunità e case famiglia. Un nostro collega è partito in bicicletta da Napoli e si sta recando a Roma per consegnare tre lettere di protesta al presidente Berlusconi, al ministro Sacconi, al Santo Padre”.

Al fianco degli operatori e delle suore che gestiscono i semiconvitti ieri è scesa in campo anche l’onorevole Alessandra Mussolini, presidente della Bicamerale Infanzia e candidata alle prossime regionali in Campania nelle liste Pdl. “Il sindaco è il tutore legale di questi bambini”, ha detto entrando negli uffici di Rosa Russo Jervolino. “Non è possibile che siano lasciati in queste condizioni, in mezzo a una strada”. L’interessamento della Mussolini pare aver dato un’accelerazione positiva alla trattativa: dopo aver parlato con il sindaco di Napoli, la parlamentare si è recata alla Regione insieme all’intera delegazione (qui il video con la cronaca della giornata).

Dopo qualche ora, l’assessore regionale Alfonsina De Felice è uscita a parlare con i manifestanti e ha preso un impegno preciso: “Proporrò personalmente una delibera per sbloccare 9 milioni di euro”, ha dichiarato. “I fondi per superare questa emergenza saranno così immediatamente disponibili, ma ci cureremo di vincolarli alle case di accoglienza”. Una misura necessaria per far sì che, nel passaggio al comune, queste risorse non siano dirottate ad altre voci di spesa.

In serata è arrivato l’annuncio: la giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali, ha deliberato un ulteriore finanziamento in favore del Comune di Napoli pari a 9 milioni di euro, per evitare la chiusura delle case famiglia per minori e dei centri socio-educativi semi-residenziali. Un’ulteriore misura-tampone? “Intanto evitiamo questo blocco”, ha detto la De Felice. “Per il futuro e per le spese relative al 2010 i fondi ci sono, perché vengono assegnati alla regione attraverso il riparto del Fondo Politiche Sociali”.

La Federazione Sam, per ora, mantiene chiusi i centri, in attesa della liquidazione delle risorse. Avete timore di essere precettati, chiediamo? “No, 23 mesi di arretrati sono un titolo sufficiente per chiudere e attendere un segno concreto di svolta”, puntualizza Romano.

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