Sostenibilità

Chilometri e rifiuti, due zeri son meglio di uno

I negozi con prodotti sfusi del territorio

di Chiara Cantoni

Chi arriva con la vaschetta del gelato ed esce con mezzo chilo di farina kamut, chi si presenta, flacone alla mano, per fare il pieno di shampoo, chi invece si porta dietro il barattolo del caffè. Aperto a Udine a metà febbraio, Ecoshop è il primo emporio dello sfuso naturale e a chilometri zero del Friuli: una piccola minera di prodotti ecologici, senza imballaggi né confezioni, che abbatte dell’80% lo smaltimento di plastiche, bottiglie, cellophane, promettendo risparmi dal 20 al 50% sugli acquisti tradizionali. «L’idea di fondo», spiega uno dei titolari, Giancarlo Pettarini, «è che per ridurre il carico di rifiuti basta non produrli».
Semplice fino all’ovvietà, economico come un’antica bottega di quartiere: 40 metri quadrati di store con dispenser a caduta, dove trovare l’articolo di fiducia, provare l’ultimo arrivo, ricevere consigli d’uso e informazioni sulla merce: «Il 70% del nostro lavoro è spiegare il prodotto: provenienza, proprietà composizione. Che siano i detergenti Ecostar per la casa e per il corpo, naturali, dermocompatibili e 100% biodegradabili, realizzati con piante officinali certificate da raccolta spontanea; o gli alimenti a chilometri zero, selezionati da produttori locali insieme a Coldiretti e Campagna Amica; ma anche caraffe filtranti, lampadine a basso consumo e pannolini lavabili». Un tuffo nel passato che piace alle massaie brizzolate, nate e cresciute al tempo dello sfuso, ma anche alle neocasalinghe, assediate dal caro prezzi e da montagne di rifiuti.
L’onda verde del no-packaging arriva anche a Reggio Emilia, nell’Alimentari Point di Emanuela Ferrari e Paolo Boni, primo negozio della regione ad adottare la duplice formula «km zero e zero rifiuti». «Ci siamo ispirati ad esperienze oltreconfine e a due realtà pioniere in Italia: Negozio Leggero, il market torinese dello sfuso locale, ed Effecorta, lo store nato nel 2009 a Capannori (LU), dove “f” sta per filiera: 70 km il raggio di provenienza delle loro merci. E niente imballaggi», dice Boni. «Al primo acquisto vendiamo contenitori multiuso da riciclare nelle spese successive. Tutto rigorosamente alla spina, con risparmi dal 10 al 20%: pasta, anche biologica, riso, legumi, spezie, farine, detersivi, birra, biscotti, vino, orzo, caffè. Più il banco a chilometri zero, con ottimi prodotti del territorio: come i salumi, il parmigiano e le confetture dell’Antico podere Ferrari di Bagno o dei fratelli Rosa di Montecalvo. Aziende locali, contattate col supporto di Coldiretti. E se un cliente dovesse eccepire sulla qualità, la soluzione è dietro l’angolo: in pochi minuti sono dal produttore a reclamare».

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