Cultura

Chiesa: il Sinodo parte con la correzione fraterna

L'apertura del Sinodo sull'Eucaristia ha visto Benedetto XVI spronare alla correzione fraterna

di Sara De Carli

Con il canto dell’ora terza delle lodi in latino e alla presenza del Papa sono cominciati nell’aula del sinodo in Vaticano i lavori dell’XI sinodo dei vescovi, dedicato all’Eucaristia. Dopo il saluto del cardinale Francis Arinze, il Papa sta ora commentando un brano di san Paolo. La collegialita’ nella Chiesa e’ anche ”correzione fraterna” e ”stare sulla stessa fede”, sullo stesso ”fondamento”, a prescindere dal modo originale di ognuno di vivere la fede, ha detto il Papa. ”Una delle funzioni della collegialita’ – ha detto Benedetto XVI – e’ di aiutarci a conoscere le lacune di noi stessi che non vogliamo vedere: non e’ mai facile vedere i propri difetti e gli altri li vedono meglio di noi”. La correzione fraterna, ha osservato, e’ per ”aiutarci perche’ diventiamo aperti, perche’ possiamo possiamo vedere queste cose”, i nostri difetti e ”aiutarci l’uno l’altro perche’ ognuno possa trovare la sua verita’, la sua integralita’ come strumento di Dio”. Tutto questo, ha osservato papa Ratzinger, ”esige umilta’, di non mettersi sopra all’altro, ma di aiutarci reciprocamente”. ”Possiamo in questo senso – ha proseguito – aiutarci con un grande atto di amore, atto del vero affetto collegiale”. Il sinodo, indetto da papa Wojtyla – che ne scelse anche il tema – raduna in Vaticano 256 vescovi da 118 paesi del mondo: 94 gli europei, 60 gli americani, 50 gli africani, 44 gli asiatici e 8 dall’Oceania. Sei sono gli italiani. Sono stati invitati, ma non ancora giunti per il veto di Pechino, anche quattro presuli della Cina continentale. Questa mattina i lavori proseguiranno con la prolusione del patriarca di Venezia, Angelo Scola, incaricato di introdurre la riflessione. A Scola, nelle fasi successive, tocchera’ anche riassumere i risultati delle congregazioni generali prima della stesura delle ”propositiones” da sottoporre al Papa.


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