Non profit

Chiesa, il ritorno del “mariuolo”

Nuovo arresto per il primo protagonista negativo della stagione di Tangerntopoli

di Franco Bomprezzi

La cronaca ci riporta per un giorno ai fasti di Tangentopoli, con la notizia del nuovo arresto di Mario Chiesa, l’ex mariuolo ai tempi di Craxi. I giornali descrivono la vicenda e raccontano passato e presente.

La rassegna stampa si occupa anche di:

Il CORRIERE DELLA SERA dedica a Mario Chiesa taglio medio in prima (“Torna in cella Mario Chiesa, l’uomo di Tangentopoli”)  e ben due pagine a pag. 18-19. La cronaca di Claudio del Frate: «Chiesa ieri mattina è stato nuovamente portato a San Vittore, non per aver maneggiato finanziamenti a vantaggio della politica ma per aver procurato affari illeciti a due aziende che smaltiscono rifiuti; non per aver incassato tangenti ma per averle distribuite. Ammesso che si possano chiamare tangenti buoni pasto, buoni benzina e tagliandi sconto per i centri commerciali allungati ali addetti di alcune discariche lombarde perché al momento giusto voltassero la testa dall’altra parte. Briciole, per chi ha vissuto i fasti della Milano da bere». Poi i soliti stralci dalle intercettazioni (fondamentali anche in questa inchiesta): «emblematica è la frase che proprio Chiesa un giorno dice nella cornetta a un anonimo collaboratore: ‘Qui dobbiamo rubare a tutta manetta, altrimenti non rientriamo più’». Paolo Foschini (uno dei cronisti “storici” di Tangentopoli) costruisce il profilo del personaggio, la politica nel Psi, il primo matrimonio finito in burrasca, la condanna scontata in una cooperativa di area Cl, Solidarietà (il direttore della cooperativa, Lorenzo Costa lo ricorda come «straordinario manager nel ramo del trattamento ecologico rifiuti»), l’avvicinamento a Comunione e Liberazione («Cl è stata la mia salvezza», ha dichiarato in un’intervista, «sono stati alcuni amici di Cl a permettermi di mangiare») e ora i nuovi guai con la Sem, servizi ecologici Milano, di cui è amministratrice sua cognata Anna.

“Torna in carcere il mariuolo Chiesa”: è il titolo di mezzo della prima di LA REPUBBLICA che cita Bettino Craxi (fu lui a definire in questo  modo Chiesa nel 1992, quando fu arrestato per tangenti al Pio Albergo Trivulzio; e fu l’inizio di Tangentopoli). La cronaca alle pagine 10 e 11. Questa volta Mario Chiesa è stato fermato per traffico illecito di rifiuti, truffa aggravata ai danni dello Stato e associazione per delinquere. I fatti risalgono al 2005 e anche in questo caso le intercettazioni sono state fondamentali per scoprire il balletto di tangenti e il giro di buoni benzina del valore di 10 euro l’uno (nell’inchiesta coinvolte altre 9 persone, arrestate). Piero Colaprico firma un ritratto del personaggio: “Tra monnezza e crisi mistiche la parabola del «mariuolo» che sognò di fare il sindaco”. Chiesa ha passato gli ultimi 17 anni come un «sottomarino della politica», con l’intento cioè di farsi dimenticare e di continuare a fare gli affari suoi (con amici dell’ex sottobosco socialista), dopo aver scontato una condanna a 15 anni e mezzo, ridotta grazie a condoni e sconti a due anni di lavoro in una cooperativa sociale. La crisi mistica cui si riferisce il titolo è una simpatia per Don Giussani: Chiesa si è fatto vedere a qualche congresso di Cl per poi scomparire (dopo aver «capito abbastanza in fretta che la CdO non era il tipo di associazione che forse ipotizzava», commenta il cronista). In appoggio, scontata, l’intervista ad Antonio Di Pietro nel 1992 magistrato che arrestò Chiesa, che, dice il leader dell’Idv,  «non fu mai un pentito, ma accettò il processo», a differenza dei “chiesini” che colti in fallo oggi attaccano la magistratura…

Per IL GIORNALE non è la notizia d’apertura, ma è la foto in prima pagina e per superare la cronaca titola “Chiesa è tornato in galera. Per tangenti. Vi raccontiamo la vera storia del Mariuolo”. Sempre in prima pagina Filippo Facci con “Non sono cambiati” fa un flash back nel tempo: 1992, il primo arresto di Chiesa. La vera storia del mariuolo – la definizione è di Bettino Craxi nel 1992 – è a pag. 8 scritta da Enrico Lagattolla e da Stefano Zurlo che chiosa il suo ritratto «Fa impressione vedere tornare in cronaca un personaggio già condannato dalla storia».

“Riecco Mr Tangentopoli: Traffico illecito di rifiuti, in manette Mario Chiesa” è il richiamo in prima de IL MANIFESTO che sceglie come occhiello la parola “revival”. Al tema sono dedicati un ampio articolo e un commento: “Amarcord mani pulite. Ma quella storia d’Italia ora non si può ripetere”. «Si potrebbe dire che la storia spesso si ripete e che la seconda volta è una farsa. Probabilmente sarà proprio così, è difficile immaginare che l’arresto di Mario Chiesa deciso dalla magistratura di Busto Arsizio per un traffico dai confini ancora incerti sia, come avvenne nel 1992, l’inizio del crollo della seconda Repubblica. È piuttosto la dimostrazione che nel nostra paese Tangentopoli non ha mai chiuso realmente i battenti, anzi in molti casi le mazzette si sono trasformate in qualcosa di molto più sofisticato come ha dimostrato per esempio la vicenda Antonveneta o altri scandali finanziari che sono scoppiati negli anni più recenti (…)».

“Affari e truffe: Mario Chiesa torna in carcere”. AVVENIRE dedica alla notizia la pagina 11, limitandosi a raccontare i fatti di cronaca, con un piede che riprende l’arresto all’epoca di Mani Pulite e uno schemino sintetico sui numeri dell’inchiesta Rewind.

L’Eterno Mariuolo, è il titolo del pezzo su LA STAMPA di Massimo Gramellini sulla sua giornaliera rubrica BUONGIORNO. Con la sua solita ironia, Gramellini vede nell’arresto di Chiesa la conferma che questo paese è veramente immobile. «Non c’è neppure ricambio per i trafficoni. Si riposano per qualche anno (in carcere, se va bene, altrimenti a casa), riflettono, studiano, accumulano conoscenze e poi ripartono con rinnovato entusiasmo verso altre avventure. E intanto le giovani generazioni rimangono al palo». Una persona come Mario Chiesa, che passa dallo scandalo degli ospizi al traffico dei rifiuti, in base al principio che ogni decennio ha la sua tangente,«è il professionista di una certa italianità. Non l’unica, per fortuna, Ma la prevalente». “Ascesa e doppia caduta di un craxiano” è la sintesi dell’analisi sulla vicenda Chiesa nella sezione Cronache della LA STAMPA: l’unica  cosa che è cambiata rispetto all’arresto di 17 anni fa di Chiesa, sono i compagni di cella. Adesso ci sono gli extracomunitari. Insomma, il mondo cambia, ma Chiesa si ripete. Espiata la pena, restituiti 6 miliardi di lire Chiesa disse di essere ravveduto e pentito «ma distinguo tra il pentimento giuridico e morale». Secondo l’analisi della LA STAMPA, “invece non c’è stato distinguo per Chiesa, finito a trafficare nei rifiuti, dopo un’improbabile vita vicino ad ambienti cattolici, una seconda moglie, un secondo figlio, una seconda occasione di far soldi arraffata al volo”. Anni fa  Chiesa si difese con  queste parole: «Ecco la mia colpa: sono salito sulla giostra, ne ho accettato regole, rumore e velocità. Fino a cedere travolto. Ma poi uno riflette. Seriamente». “Quasi un’ammissione di colpa per l’ingegnere che sognava una nuova vita e che ha già sprecata pure quella”, è il commento finale del pezzo.

 

E inoltre sui giornali di oggi:

MATERNITA’

IL CORRIERE DELLA SERA – Il Focus è dedicato alla direttiva approvata dalla Commissione Lavoro del Parlamento europeo che stabilisce che il periodo minimo di congedo maternità retribuito al 100% sia di 18 settimane (in Italia sono 21 settimane, ma con l’80% di salario).  Confermato il divieto di licenziamento per le neomamme fino a 4 mesi dopo il parto. Le garanzie devono essere estese anche alle mamme lavoratrici autonome. I prossimi passi: 18 aprile  parere della Commissione, maggio voto dell’Europarlamento in seduta plenaria. Poi i vari paesi si dovranno uniformare. Interessante lo schema di come funzionano i congedi nei vari paesi d’Europa.

 

FECONDAZIONE

IL GIORNALE – In prima pagina richiamo per l’intervento di Eugenia Roccella: “Vi spiego  perchè è buona la legge sulla fecondazione”,  che prosegue pag. 42. L’occasione è la discussione  apertasi in queste ore alla Corte costituzionale sulla sorte della legge 40 che regola la procreazione medicalmente assistita. 

AVVENIRE – “Legge 40, la Consulta discute l’ennesimo ricorso”: sotto esame il limite dei tre embrioni e l’impossibilità di congelarli. A difendere la norma in vigore dal 2004 sono intervenuti l’avvocatura dello Stato, il Comitato per la salute della donna e la Federazione nazionale dei centri e movimenti per la vita. 

 

TESTAMENTO BIOLOGICO

IL CORRIERE DELLA SERA – Intervista a Adolfo Urso, segretario di Fare Futuro, che difende Fini dagli attacchi della Cei: «Va respinto qualsiasi condizionamento della libera coscienza dei parlamentari. Fini ha fatto bene a parlare di Stato etico. E io sono d’accordo con lui sul fatto che servono modifiche al testo del Senato perché, pur essendo assolutamente contrario all’eutanasia, credo che non si possa permettere che il medico modifichi le volontà che il paziente ha lasciato in stato di piena coscienza di non essere sottoposto ad accanimento terapeutico o ad alimentazione idratazione forzata quando non c’è più speranza di migliorare la propria condizione. Sinceramente, io credo che in quel testo si sia andati oltre anche agli stessi auspici della Chiesa».

 

CRISI

LA REPUBBLICA – Apre con il resoconto dell’assedio subito ieri da Henri Pinault, manager del lusso, costretto in auto per un’ora dall’assedio dei dimostranti, suoi dipendenti. Il segnale di una crisi che da economica si fa sempre più sociale, commenta il corrispondente Giampiero Martinotti, che segnala anche altri episodi di protesta. Non numerosi, ma estremamente preoccupanti. Oggi dimostrazioni previste a Londra, dove si sta per aprire il G20.

IL MANIFESTO – L’apertura de IL MANIFESTO è dedicata a quanto sta accadendo in Francia “Assalto alla dirigenza” è il titolo di apertura sulla fotografia del manager della Caterpillar, Nicolas Polutnik, bloccato nel suo ufficio di Grenoble. «In Francia gli operai sequestrano per alcune oere cinque dirigenti della Caterpillar di Grenoble. A Parigi assaltata l’auto di Pinault, presidente di Ppr, multinazionale del lusso. La protesta generata dalla crisi si scatena verso i manager. E a Londra contro il G20» si sintetizza in prima pagina richiamando agli articoli delle pagina da 3 a 5. Nel commento “Il manager sacrificato” Valentino Parlato scrive: «Una novità di questa crisi è che i padroni non si “vedono” più. Ci sono invece i manager: da punire, tassare, sequestrare. A pensarci un po’ sembra di essere tornati alla civiltà contadina, quando i baroni proprietari stavano nei bei palazzi di città (quasi tutti gli agrari pugliesi abitavano a Napoli) e in campagna c’erano solo i fattori contro i quali si scatenava l’ira di braccianti e contadini (…) Intanto la rabbia dei lavoratori in Francia si scatena contro i manager, che sono gli attuali fattori. La storia delle campagne può insegnare qualcosa.»

MIGRANTI

LA REPUBBLICA – A pagina 23, la cronaca incredibile ma vera di un “Parto in corsia, agenti fermano immigrata”. Una nigeriana va in ospedale per partorire. Qualcuno la vede, chiama la polizia applicando la legge che non c’è ancora (e che forse farà cadere il divieto di denuncia degli irregolari). Gli agenti arrivano e le notificano l’ordine di presentarsi in questura per  l’identificazione. Poi si è scoperto che la donna aveva detto il vero e che era veramente in attesa dello status di rifugiata politica. Ma nel frattempo e per una decina di giorni non ha potuto allattare suo figlio.

IL MANIFESTO – Al naufragio degli immigrati tra Libia e Lampedusa (21 morti e 300 dispersi) IL MANIFESTO dedica due pagine, la vignetta di Vauro (disegno di affogati e sotto la scritta Mediterraneo il titolo “Mar Morto”) e un commento in prima “Diritti annegati” «(…) Non è sufficiente dire, come fa il ministro degli interni Roberto Maroni, che l’incidente è avvenuto in acque libiche e noi non potevamo fare nulla. La tragedia di questi giorni parla invece all’Italia e alle politiche messe in campo dal nostro governo nel contrasto alla cosiddetta immigrazione clandestina. (…) Nella sua ossessione di “farla finita” con l’immigrazione clandestina, il ministero degli interni si ostina a porre la priorità sugli sbarchi e le rotte marittime. Trasforma così Lampedusa in un carcere a cielo aperto. Blinda il canale di Sicilia. Chiede alla Libia di ergersi a gendarme del Mediterraneo. In questa politica di annunci ad effetto e pugno di ferro, dimentica che gran parte dei “clandestini” non entrano via mare, ma con un biglietto aereo e un visto turistico (…)».

AVVENIRE – “Vite perdute nel Mediterraneo” è l’apertura del quotidiano, che dedica al naufragio in Libia e al dramma della tratta di esseri umani i primi piani di pagina 4 e 5. La tragedia di sabato notte ha assunto proporzioni spaventose: sarebbero 200 i dispersi al largo della Libia. «Una scena così l’avevo vista soltanto in tv», ha raccontato il comandante della Asso 22, il rimorchiatore italiano che domenica ha tratto in salvo 350 migranti a bordo d un peschereccio in avaria. Ancora una volta Maroni assicura che il fenomeno sarà ridimensionato a partire dal 15 maggio grazie all’accordo con la Libia per il pattugliamento delle coste. Ma l’opposizione attacca: «Abbiamo regalato 4 miliardi a Gheddafi e i negrieri del mare trafficano ancora indisturbati». I mercanti di uomini stabiliscono tariffe differenziate su base etnica: «i bangladesi ad esempio pagano di meno e viaggiano su barche poco sicure. I nigeriani che possono spendere di più hanno natanti migliori». Secondo Jean-Leonard Touadi, il trattato con la Libia non fermerà gli sbarchi: male ha fatto il ministro a tagliare il 51% dei fondi alla cooperazione, impedendo così di risolvere il problema alla radice. E Magdi Allam propone di rinunciare al Trattato di amicizia con la Libia.

 

PRESTITO CEI

SOLE24ORE – Il SOLE24ORE “benedice” l’iniziativa anticrisi dei vescovi, ovvero il fondo da 30 milioni per generarne 300 da prestare a famiglie con tre figli e oltre in difficoltà. I numeri sono stati presentati ieri: a beneficiare dei 500 euro al mese saranno almeno 20mila famiglie, i fondi saranno raccolti grazie a una colletta nazionale nelle chiese il prossimo 31 maggio. Commenta il SOLE: «Non risolverà, certo, ma è un chiaro segnale (…) La Chiesa questa volta è riuscita a smuovere le banche, mutuando meccanismi oliati nelle piazze finanziarie. Certo la platea di beneficiari non sarà molto ampia, anche per la griglia stretta: non sono molte le famiglie regolari con tre figli… Ma tant’è: se si fossero allargate le maglie le cifre mensili sarebbero diventate davvero irrilevanti».

IL GIORNALE – A pagina 20, dedicata al G20, la notizia del fondo di garanzia della Cei. Andrea Tornielli scrive: «Dai vescovi 500 euro mensili alle famiglie per la durata di un anno, ma rinnovabile alle famiglie con tre figli,  con figli disabili o malati gravi. A  beneficiarne 20-30 mila famiglie lo ha annunciato ieri mons. Mariano Crociata, segretario della Cei. A costituire il fondo  una colletta nazionale che si terrà il 31 maggio in tutte le chiese italiane. altri contributi saranno raccolti da altri enti   istituti. In questo modo la Cei conta di raccogliere 30 milioni di euro che ABI- associazione  bancaria italiana vorrebbe riuscire a moltiplicare  per dieci, raggiungendo la quota di 300milioni di euro per prestiti a tassi agevolati. Nel caso di inadempimenti interviene un Fondo di garanzia». 

IL MANIFESTO – Un piccolo richiamo in prima pagina sull’accordo tra “Vaticano & Banche” per quella che IL MANIFESTO definisce la “catto-card” da 500 euro “ma per chi è sposato”. Nell’articolo “Dal parroco 500 euro al mese. Ma solo se sei sposato e hai tre figli” si sottolinea «La Caritas ha lanciato l’allarme: la crisi mette a rischio la vita di 15 milioni di italiani che sono a rischio povertà. E visto che il governo non si muove e non vara progetti seri di sostegno al reddito per non far sprofondare milioni di famiglie nel disagio sociale è stata la Chiesa a sostituirsi – parzialmente – allo stato». E ancora «L’unica condizione è che le famiglie siano regolarmente sposate (anche solo civilmente è il massimo concesso)».

AVVENIRE – “Famiglie in difficoltà, un fondo della Cei”. Il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha annunciato ieri l’istituzione, in «segno di comunione e solidarietà», di un Fondo di garanzia di 30 miliardi di euro, che potrebbero diventare 300 con l’intervento del sistema bancario italiano, per assicurare un mensile di 500 euro a 20-30mila famiglie in difficoltà. Il fondo dovrebbe essere finanziato grazie a una colletta nazionale che si terrà la domenica di Pentecoste (il 31 maggio prossimo).

 

5 PER MILLE

SOLE24ORE – Anche il SOLE dà la notizia, uscita ieri su vita.it, della prossima approvazione del Dpcm che regola le iscrizioni del 5 per mille 2009, approvazione che dovrebbe avvenire venerdì in Consiglio dei ministri. Intanto ieri sono anche uscite le modalità di iscrizione per gli enti della ricerca scientifica e dell’università, e una risposta ad interpello dell’Agenzia delle Entrate che esclude le imprese sociali (ex legge 155/06) dagli studi di settore. È importante perché si tratta della prima presa di posizione del fisco su questa tipologia di enti.

 

AMBIENTE

ITALIA OGGI – Eco-building è la ricetta per evitare il crack del mattone. Architetture ecosostenibili, sono le scommesse che il sistema Italia deve accettare se vuole rimettere in moto l’economia, soprattutto nel settore delle costruzioni dove in febbraio le ore di cassa integrazione sono cresciute del 53%. Nella sezione EDILIZIA E APPALTI, ITALIA OGGI riporta gli atti più significativi di un convegno sulla ripresa del Real Estate che si è tenuto ieri a Milano. Per evitare quello che è successo nel mercato immobiliare americano, «l’architettura e le imprese possono contrastare la tendenza solo investendo nella qualità delle costruzioni, utilizzando la leva della progettazione sostenibile, unita a quella del design ma anche moltiplicare i centri storici nelle grandi città  e cambiare il volto di interi quartieri costruendo, grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali, case più verdi e più economiche dal punto di vista energetico» ha detto Armando Borghi, docente di real estate della Bocconi. Il Quartiere EcoCity in Cina, l’Eco-Town in Inghilterra, e le prime due Green Tower  che Beni Stabili sta realizzando a Milano sono dei modelli architettonici che si stanno imponendo come standard globale. Le due Green Tower, saranno climatizzati grazie all’uso dell’acqua di falda e resi autonomi dal punto di vista energetico con pannelli fotovoltaici. Per Carlo Masseroli, assessore milanese allo sviluppo del territorio «Milano cambia e diventa ecosostenibile, ma resta da fare una rivoluzione culturale. Oggi lo sviluppo richiede il superamento dei vincoli che hanno frenato lo sviluppo».

 

NAZI A MILANO

IL  MANIFESTO – “Un happening antifascista. Per fermare il naziraduno europeo” è il titolo dell’articolo dedicato alla manifestazione convocata da Forza Nuova e in programma a Milano il 5 aprile. L’articolo è un aggiornamento per dire che la fondazione delle Stelline non ospiterà il raduno. «Forza Nuova accusa: “Ordine di Cl: Forza Nuova non deve parlare. Ma il convegno è confermato. L’unica novità, questa volta, arriva da chi ha cercato di imbavagliarci… Non è un antagonista, non è di Rifondazione comunista e nemmeno Ds. Si tratta del presidente delle Stelline, Pdl, in quota a Comunione e Liberazione…Ma questa è un’altra storia” (…)» l’articolo prosegue ragguagliando sulle iniziative e le manifestazioni per sostenere l’appello “Milano rifiuta la manifestazione delle destre xenofobe d’Europa” e chiude «Il clima sta cambiando, e quando si parla di ordine pubblico bisognerebbe fare i conti su cosa rischia di diventare la città medaglia d’oro alla Resistenza».

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