Cultura
Chico Buarque per il sì al referendum brasiliano
Il noto cantautore brasiliano testimonial per il sì in occasione del referendum contro il commercio delle armi leggere
di Giulio Leben
Ottobre, mese elettorale in Brasile. Chiamata alle urne per i cittadini brasiliani, domenica 23, quando si svolgerà il referendum sul commercio delle armi da fuoco e munizioni. Gli aventi diritto al voto (122.042.825 di cittadini) dovranno esprimersi sul seguente quesito: O comércio de armas de fogo e munição deve ser proibido no Brasil? (Il commercio di armi da fuoco e munizioni deve essere proibito in Brasile?).
Con 406mila urne elettroniche disseminate in tutto il Brasile, il referendum del 23 ottobre sarà, inoltre, non solo interamente caratterizzato dal ricorso all?elettronica, ma guadagnerà anche un particolare primato, quello di maggiore consultazione popolare informatizzata del mondo.
Sotto il profilo giuridico, il referendum del 23 ottobre deriva dall?Estatudo do desarmamento, provvedimento approvato nel dicembre del 2003 con lo scopo di dare una disciplina organica alla materia. Ad esso è seguita, nel 2004, la campagna per la consegna volontaria delle armi da fuoco. In pratica si è chiesto ai cittadini di consegnare alle autorità le armi in proprio possesso (anche se detenute illegalmente), offrendo un compenso in denaro a chi aderiva.
La campagna ha avuto un insperato successo (sono già state consegnate più di 400mila armi) ed è stata prorogata oltre i sei mesi inizialmente previsti che si concluderà proprio il prossimo 23 ottobre. L?articolo 35 dell?Estatudo do desarmamento, proibendo il commercio delle armi da fuoco e delle munizioni su tutto il territorio brasiliano, ha affidato al popolo il compito di ratificare la norma stessa e quindi nel luglio scorso è stato approvato il decreto d?indizione del referendum.
Secondo stime attendibili, le armi presenti in Brasile ammontano a circa diciotto milioni di esemplari, di cui il 90 per cento appartiene ai cittadini e solo il restante 10 per cento allo stato. Le vendite legali di armi leggere si situano attorno ai 50mila esemplari l?anno. La maggior parte di esse sono di produzione brasiliana e provengono dagli stabilimenti delle due imprese leader del settore, la Taurus-Rossi e la Companhia brasileira de cartuchos (che hanno complessivamente fatturato circa 400 milioni di reais nel 2004).
Va aggiunto che, dati Unesco, il 27 giugno scorso uno studio ha presentato in Brasile con il titolo Mortes matadas por armas de fogo no Brasil 1979-2003. Dal documento dell?Unesco si evince che, nel periodo considerato, le armi da fuoco hanno causato in Brasile più di 550mila decessi (terza causa di morte, dopo le patologie cardiache e quelle cerebrovascolari). Inoltre, se fra il 1979 e il 2003 la popolazione è cresciuta del 51,8 per cento, le morti violente hanno avuto un tragico incremento pari al 461,8 per cento con gli omicidi aumentati del 542,7 e i suicidi del 75 per cento (le morti accidentali sono, invece, diminuite del 16,1%).
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