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Chi spia chi? Il datagate di Facebook si allarga agli utenti non iscritti

Lo scandalo di Cambridge Analytica si allarga sempre più. A non crescere, però, è la consapevolezza degli utenti. Ma ora Zuckerberg ammette di "spiare" anche chi non è iscritto ai social network

di Marco Dotti

«Raccogliamo informazioni su persone non iscritte a Facebook per motivi di sicurezza». Parole di Mark Zuckerberg, non di un complottista. Il “padre” e, per certi versi, padrone di Facebook lo ha dichiarato pochi giorni fa, rispondendo a una domanda del deputato Ben Lujan, alla Camera dei Rappresentanti.

La privacy è questione delicata. Ma per troppi aspetti, ancora controversa. Per esempio, restando alle parole di Zuckerberg: che cosa significa raccogliere dati di privati cittadini non iscritti – e quindi ignari, di questa attività per la quale non hanno sottoscritto alcuna clausola o contratto – a Facebook?

Nel 2014, su Vita, davamo conto del progetto Prism.


Prism è un’operazione della Agenzia di Sicurezza nazionale (NSA) statunitense a cui Facebook avrebbe ceduto milioni di dati di utenti ignari. Ignari, ma iscritti al network. Contro questa eventualità, Max Schrems, giovane giurista austriaco, aveva intentato una class action. Zurckenberg ha sempre negato di aver offerto accesso diretto ai suoi serve al Governo americano, bollato come “teoria cospirativa” quella che vorrebbe microfoni e fotocamere di pc, tablet e smartphone usate per spiare.

In attesa di capire come si dipanerà la matassa, o se si aggroviglierà ulteriormente, e se il caso Prism – forse frettolosamente archiviato – si riaprirà, ogni utente iscritto può capire a quali inserzionisti Facebook ha ceduto i suoi dati.

Per conoscere questi dati, bisogna: 1) cliccare in alto a destra del proprio profilo selezionando Impostazioni. A quel punto, bisogna cliccare su" Scarica una copia dei tuoi dati di Facebook" in Impostazioni generali dell'account e, successivamente su "Avvia il mio archivio". Da lì, dopo alcune ore, sarà possibile scaricare tutto.

È poco, ma forse può aiutare a alzare il livello di attenzione, ancora troppo basso, degli utenti. Per i non utenti non c'è niente da fare.

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