Non profit
Chi sfrutta l’entusiasmo dei volontari.
Ancora una vittima sul fronte dell'impegno civile.
di Redazione
Ancora una vittima sul fronte dell’impegno civile. Quella del volontario dell’associazione di Protezione civile “Giannino Caria”, precipitato dal cielo assieme a quattro vigili del fuoco durante un’operazione di soccorso nei pressi del Monte Gennaro. Oltre alla commozione e il cordoglio e alle frasi fatte che autorità e istituzioni hanno regalato a piene mani, non si può non tornare a riflettere sulle condizioni in cui, anche a causa di un sistema sgangherato e contraddittorio, sono costretti a operare tutti i volontari impegnati nelle associazioni. Tonino Marcheggiani era un volontario di una generosità senza limiti che non passava inosservata ovunque fosse impegnato, sul lavoro o nella protezione civile. Con lui sono troppe le vittime dell’impegno civile. Nel 1998 tre volontari alla periferia di Roma in una operazione antincendio. L’estate scorsa il volontario di Verbania morto spegnendo un incendio boschivo. E ancora nel ‘97 in Sardegna un altro caduto. Tutti fatti gravissimi che non possono essere giustificati solo con la fatalità. C’è faciloneria, approssimazione frutto di una sgangherata politica dell’emergenza che punta sull’entusiamo dei volontari per mascherare anni di inerzia nel settore della programmazione, della previsione e della prevenzione del rischio
Alfonso D’Ippolito, Oikos
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