
Mi ha molto colpito il comunicato arrivato oggi in redazione dall’account del Forum Permanente del Terzo settore. Mi ha colpito per due ragioni. La prima è che Forum, CSVnet e Convol hanno annunciato, direi quasi salutato, la nascita del “tavolo permanente di confronto tra Governo, terzo settore e volontariato” come una buona notizia. Notizia che invece a me pare l’ennesima presa in giro, ma come Forum e altre rappresentanze non sono state “auscultate” né quando si trattatva di decidere il destino dell’Agenzia del Terzo settore, né quando si trattava di farsi un’idea sul 5 per mille, né in altri delicati frangenti di questa legislatura per quel poco di tavoli di concertazione in generale concessi, e ora, dopo aver fatto il quasi deserto, si annuncia come lieta novella che alle rappresentanze è stata aperta la porta di servizio. Mah.
Non solo il Comunicato stampa è stato rilanciato nientepopodimeno che su carta sovratimbrata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in una nota che dice solo che il tavolo «potrà (e il verbo al ribasso è tutto dire, ndr) essere convocato su iniziativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e che sarà «il contesto per un confronto fattivo sull’impostazione delle politiche che coinvolgono il terzo settore e il volontariato» e lo «spazio di possibile raccordo con le rappresentanze delle Regioni e degli Enti Locali». “Il passo dal periodo ipotetico della possibilità a quello dell’irrealtà è breve”, come nota la nostra Sara De Carli sul prossimo numero di Vita.
È un periodo strano quello che attraversiamo, come ha notato il collega Mattia Schieppati, “con tutti sti tavoli Vita finirà per diventare una rivista d’arredamento”. È possibile, la realtà però, per ora ci indica che sono piuttosto le rappresentanze a concepirsi come soprammobili.
In attesa di essere smentito sull’utilità dei tanti e troppi tavoli a Milano come a Roma come ovunque, adelante.
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