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Chi proseguirà l’opera della Tonelli. Un erede per Annalena

Sarà Silvio Tessari a prendere le redini dell’ospedale di Borama? Per ora è un’ipotesi. Molto accreditata.

di Carlotta Jesi

Chi raccoglierà l?eredità di Annalena Tonelli? A due settimane dall?uccisione della volontaria italiana, la prima risposta a questa domanda è arrivata dai commercianti e dalla società civile di Borama, la città del Somaliland al confine con l?Etiopia in cui lavorava e viveva la Tonelli. “Si sono organizzati per pagare l?elettricità e offrire ai malati dell?ospedale antitubercolare l?acqua e il cibo che Annalena comprava giornalmente”, racconta dalla Caritas di Gibuti monsignor Giorgio Bertin.
Ma la questione più delicata resta quella di chi terrà in mano le redini del Tbc center di Borama. Un incarico delicatissimo per cui gli Amici di Annalena hanno già pronto un candidato, Silvio Tessari. Segni particolari: agronomo, vent?anni trascorsi in Africa, di cui tre in Somalia durante i quali ha avuto occasione di lavorare con Annalena. “Più che una candidatura, la mia è una disponibilità”, dice Tessari, “se c?è bisogno, sono pronto a dare una mano. A Borama ci sono due problemi urgenti da risolvere. Il primo, è evitare che le persone infettate da un ceppo molto resistente di tbc lascino l?ospedale trasformandosi in una bomba biologica. Il secondo è fare in modo che non venga saccheggiato restando a corto di medicine”.
Tessari ha anche incontrato il fratello di Annalena. Il rischio che il Tbc center smetta le attività, esiste, spiega Tessari. “Stiamo facendo di tutto perché ciò non accada. Tra le opzioni prese in considerazione c?è anche un coinvolgimento diretto del governo del Somaliland che s?è dichiarato indipendente e che avrebbe una buona occasione per dimostrare il suo impegno nel campo della salute”.
Nominare un nuovo reggente dell?ospedale di Borama non è l?unico problema per gli Amici di Annalena. C?è anche quello dei soldi: i 100mila dollari del Premio Nansen arrivati a Gibuti proprio il giorno in cui è stata uccisa la volontaria. Dice monsignor Bertin: “Sarebbe importante che fossero messi subito a disposizione dell?ospedale”. Annalena, che oggi riposa a Wajir, il villaggio nel deserto kenyano in cui era arrivata giovanissima come insegnante, sarebbe d?accordo.

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