Non profit

Chi l’ha fatto… ha fatto bene

Il contest promosso da Cittadinanzattiva ha premiato quattro aree interne in varie parti d’Italia. Al primo posto le “Nuove esperienze ospitali” di Gagliano Aterno per la nascita della prima comunità energetica in Abruzzo. Sul podio, progetti di accoglienza, inclusione e tutela dell’ambiente

di Nicola Varcasia

Sul gradino più alto del podio è salito Gagliano Aterno (L’Aquila), con il progetto Neo – Nuove esperienze ospitali che ha permesso la nascita della prima comunità energetica d’Abruzzo. Medaglia d’argento per Portoferraio, (Livorno) con il progetto Amici fragili – amici per sempre, dedicato all’inclusione dei giovani con disabilità psichica e motoria. Terzo posto per Camerota (Salerno), con Green Camerota, focalizzato su sviluppo e turismo sostenibile. Quarto, ma non ultimo, il Manifesto per una rete dei piccoli comuni del welcome, a cui partecipano cinquantasette comuni delle aree interne di tutta Italia.
Queste le quattro realtà premiate nel secondo appuntamento con Chi l’ha fatto?, il contest promosso nato con lo scopo di raccogliere, mettere in rete e valorizzare esperienze che, partendo dalle esigenze delle comunità locali, abbiano contribuito a contenere il fenomeno dello spopolamento e a migliorare la qualità di vita di chi risiede nei territori appartenenti alle cosiddette aree interne.

Il premio – ideato nel 2021 da Cittadinanzattiva in collaborazione con Unicredit, nell’ambito di una partnership fra la banca e quattordici associazioni dei consumatori di rilevanza nazionale – in questa edizione ha rivolto particolare attenzione alle iniziative orientate a contribuire al raggiungimento dei diciassette obiettivi globali dell'agenda 2030 dell’Onu e in particolare ai temi della sostenibilità e della lotta alle disuguaglianze. Scopriamo meglio i vincitori. NEO – Nuove esperienze ospitali, da Gagliano Aterno, paesino all’interno del Parco regionale Sirente velino, duramente colpito dai terremoti del 2009 e del 2016: un progetto che ha coinvolto enti privati, associazioni e organizzazioni del terzo settore e finalizzato a favorire la ricostruzione non solo materiale ma anche dello spirito di comunità e a contribuire ad accelerare i processi di “neo-ripopolamento” di questi territori. Tra i risultati raggiunti: la creazione della prima comunità energetica abruzzese, l’organizzazione dello sportello informativo sulla stessa comunità energetica, nove operazioni di micro impresa, un lavoro di raccolta e condivisione di dati sul territorio della Valle subequana, un ciclo di incontri con ricercatori, imprenditori e politici. Guarda il video del progetto

Amici fragili – Amici per sempre, da Portoferraio, è un progetto nato con l’obiettivo di creare dinamiche relazionali fra giovani con disabilità fisica o che vivono situazioni di emarginazione sociale, culturale ed economica e i loro coetanei residenti sull’isola d’Elba. Per favorire lo scambio di esperienze fra i ragazzi sono state realizzate attività teatrali e laboratori di musica, danza e arte, condotti da tutor specializzati e volontari e terminati con spettacoli teatrali e di danza e una mostra dei lavori artistici dei partecipanti. Hanno contribuito alla realizzazione del progetto enti privati, imprese locali, associazioni e organizzazioni del terzo settore. Guarda il video del progetto

Da Camerota, l’iniziativa Green Camerota si è data l’obiettivo di offrire l’ampia ricchezza culturale del territorio tutto l’anno e non solo durante i mesi estivi. Protagoniste le associazioni e le organizzazioni del terzo settore, insieme al Centro servizi per il volontariato di Salerno. Tra i risultati raggiunti, anche grazie a laboratori sui temi dell'economia circolare e dello sviluppo sostenibile: creazione di itinerari fruibili tutto l'anno, apertura di alberghi diffusi, riuso a fini culturali di spazi chiusi o abbandonati e messa in rete delle associazioni locali. Guarda il video del progetto

Il “Manifesto per una rete dei piccoli comuni del welcome” invita sindaci e cittadini di cinquantasette piccoli comuni (con meno di cinquemila abitanti) ad “essere accoglienti” con chi arriva (persone migranti) e con chi c’è, attraverso la tutela e la presa in carico delle fragilità psichiche, il sostegno al reddito, la lotta all’azzardo e alla povertà educativa e l’impegno per combattere lo spopolamento delle aree Interne. I comuni aderenti si candidano a divenire realtà territoriali capaci di innovarsi e di rinnovare le proprie pratiche di welfare, con la volontà di riaffermare la coesione sociale. In seno al progetto, in corso da oltre un anno, sono state create unidici cooperative di comunità formate da residenti e persone accolte nel Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) che si prendono cura del comune e delle sue fragilità attraverso, ad esempio, la creazione di start-up le cui attività tengono insieme, in un concept olistico, persona e ambiente. Guarda il video del progetto

La giuria che ha decretato i progetti vincitori: Maximiliano Falerni, Unione nazionale Pro loco d’Italia; Miriam Iacovantuono, giornalista; Raniero Maggini, responsabile area ambiente e territorio di Cittadinanzattiva. Le aree interne del nostro Paese corrispondono a quasi quattromila comuni (ovvero circa la metà dei comuni italiani), coprono il 58,8% della superficie nazionale e sono abitate da circa 13,4 milioni di persone (22,7% della popolazione residente in Italia nel 2021). Si tratta di aree caratterizzate da una distanza di circa venti minuti dai principali servizi pubblici essenziali (una scuola secondaria superiore completa, un ospedale Dea – Dipartimento di emergenza urgenza e accettazione di primo livello, una stazione ferroviaria per media percorrenza).


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