Volontariato

Chi insegna a usare autobus, bici e… piedi

Nuove professioni In dieci anni sono arrivati a quota mille

di Redazione

Imobility manager hanno il compito di ridurre l’abuso dell’automobile, favorirne un uso responsabile attraverso la promozione di alternative come il car pooling o servizi navetta. Introdotti in Italia dieci anni, sfiorano il migliaio e nella maggior parte dei casi lavorano come consulenti per il settore privato e per gli enti pubblici. Circa 60 sono entrati invece a far parte dell’organigramma di Comuni e Province che si sono dotate del mobility manager d’area.
«È un ruolo strategico su cui aziende e amministrazioni pubbliche stanno puntando per migliorare la qualità di vita dei propri dipendenti e, in secondo luogo, dell’intera collettività», spiega Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility, associazione il cui scopo è promuovere la cultura della mobilità sostenibile, intesa anche come razionalizzazione del trasporto privato individuale, l’applicazione delle norme relative al mobility management e il ruolo e la funzione dei mobility manager.
Lorenzo Bertuccio si sente di consigliare ai giovani, e anche a chi già lavora nella pubblica amministrazione e intende contribuire a risolvere problemi di traffico e di inquinamento, di specializzarsi in questo settore. Anche se avverte: «Gli enti locali e le imprese non stanno assumendo mobility manager a tempo indeterminato, ma con contratti a tempo o a progetto, nell’ambito dei quali l’esperto deve analizzare la situazione, proporre delle soluzioni, seguire l’avvio del progetto e monitorarne le fasi iniziali. Diverso è il caso dei mobility manager di area che sono assunti dalle amministrazioni attraverso un concorso pubblico». La prospettiva professionale, quindi, è quella della libera professione, con l’attivazione della partita Iva, o quella di un contratto, di norma di almento 12 mesi, per la realizzazione di un piano di mobilità sostenibile.
In ogni caso serve una formazione ad hoc. Alcuni master con a tema la responsabilità sociale d’impresa, trattano l’argomento, mentre per apprendere strumenti più operativi è meglio frequentare corsi brevi, come quello organizzato da Euromobility, giunto alla 19esima edizione, che si terrà a Roma dal 6 all’8 ottobre e si rivolge a professionisti, tecnici del settore, neolaureati. Durante le scorse edizioni l’hanno frequentato giovani provenienti dalle facoltà di economia, ingegneria, architettura. Ogni anno il corso è aperto a 18 partecipanti e al termine viene rilasciato un attestato di frequenza. Tra gli argomenti di studio, i decreti sulla mobilità sostenibile del 27 marzo 2008 e del 20 dicembre 2000 mentre nel campo dell’operatività vengono illustrati strumenti spesso già testati in buone prassi su di un determinato territorio. «Il mobility manager», conclude Lorenzo Bertuccio, «deve sapersi relazionare con i diversi protagonisti dei tavoli di concertazione: sindacati, Comuni, dipendenti, titolari d’azienda e trovare punti condivisi sulla mobilità».


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