Anche se ci tiene a dire che lui «è di sinistra», il professore di Metodologia delle scienze sociali all?università di Torino Luca Ricolfi, autore di un libro importante e discusso, La frattura etica, e oggi tra gli ideatori della nuova rivista di politica Polena non solo non giudica un successo il risultato della lista dell?Ulivo ma ne critica «l?assenza di un?idea dell?Europa che non sia quella, generica e mitica, che l?Europa è bene. Dietro, c?è il vuoto».
Vita: Professore, il centrosinistra canta vittoria?
Luca Ricolfi: E sbaglia. Ma già partiva da un errore iniziale, di prospettiva: i leader hanno creduto di poter stare sopra il 33% mentre tutti i sondaggi li testavano al 32-33%. Forze troppo eterogenee tra di loro pagano sempre uno scotto a unirsi, come dimostra anche l?insuccesso della lista Di Pietro-Occhetto. Inoltre, hanno oscillato nelle prese di posizione sulla guerra, accodandosi a Bertinotti nel momento peggiore, sull?Iraq, quando stava per maturare la svolta Onu. L?assenza di forze politiche credibili all?ala destra della lista unitaria (Di Pietro, che svolgeva questo compito, è oggi più a sinistra) ha contribuito al successo dell?Udc e indebolito l?attrattiva del listone per i centristi.
Vita: Oltre ai numeri, al centrosinistra manca anche una visione dell?Europa?
Ricolfi: Assolutamente sì. Certo, è una costante che alle elezioni europee si discuta poco di Europa, tranne che nei Paesi di nuovo ingresso o in quelli dove sono forti le componenti euroscettiche, ma quello che mi colpisce, in Italia, è che paradossalmente il centrodestra ha un?idea d?Europa, l?Ulivo no. Il suo europeismo è vuoto, non corrisponde a nulla di concreto e comprensibile. L?Ulivo ha solo difeso l?euro e l?ingresso nei parametri di Maastricht, dopodiché è andato avanti per formule: la visione europea, la politica estera europea, il Mediterraneo europeo. Al contrario, il centrodestra più che essere euroscettico, ha idee sull?Europa, anche se gli manca spesso il coraggio di esplicitarle. In sostanza, i suoi messaggi ?europeisti? sono: uno, non dobbiamo perdere i finanziamenti Ue a scapito dei Paesi dell?Est; due, il limite del 3% del Pil per il deficit pubblico strangola la nostra economia e bisogna rinegoziarlo al 4%. La stesso vale per la politica estera: l?Ulivo parla di autonomia in modo vuoto, la Cdl propone un?Europa come alleata fedele degli Usa. Meglio il radicalismo pacifista: nessuna guerra.
Vita: Ma chi ci guiderà nella nuova Europa dei prossimi anni, Casa delle Libertà o Ulivo?
Ricolfi: Come Polena monitoriamo i rapporti di forza tra centrodestra e centrosinistra su tre basi: proporzionale, maggioritario e come media tra i due. Quando guardiamo all?indice proporzionale, non guardiamo alle due coalizioni in senso stretto ma a quelli che definiamo ?centrodestra allargato? e ?centrosinistra allargato?, indicativi degli umori generali del Paesi. Dopo anni di calo, oggi il centrodestra è di nuovo in vantaggio di 2/3 punti sul centrosinistra, che invece vince il raffronto tra le coalizioni (in senso stretto) nel maggioritario. Solo che, per la prima volta, Forza Italia rappresenta meno del 50% dei voti, all?interno della Casa delle Libertà. Sarei depresso se fossi Berlusconi, ma non come centrodestra. E mi preoccuperei, se fossi Fassino.
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