Welfare

Chi ha diritto al permesso di soggiorno

di Redazione

La regolarità di presenza in Italia è data dal visto emesso dalla rappresentanza diplomatica italiana nel Paese d’origine del cittadino straniero e apposto sul passaporto. Il visto specifica la motivazione dell’ingresso in Italia; se il motivo è l’occupazione, lo straniero dovrà avere un contratto di lavoro.
Sulla base del visto emesso dalla rappresentanza diplomatica italiana e del contratto di lavoro si può ottenere il permesso di soggiorno. Il permesso deve essere richiesto entro otto giorni lavorativi dall’ingresso nel nostro Paese e deve contenere una motivazione identica a quella indicata nel visto.
I visti per motivi di studio hanno validità pari al corso che si intende seguire e si rinnovano di anno in anno sino alla fine del corso di studi. Questo permesso consente di svolgere attività lavorativa part time con contratto di lavoro non superiore alle 20 ore settimanali.
Il permesso di soggiorno rilasciato per motivi di studio e formazione può essere convertito, prima della scadenza, sia in permesso di soggiorno per lavoro subordinato sia in permesso di soggiorno per lavoro autonomo. In entrambi i casi il permesso viene concesso in base alle quote stabilite dal decreto flussi per l’anno corrente. Oltre che per ragioni di studio e di lavoro autonomo, subordinato e stagionale, il permesso di soggiorno può essere concesso, fra le altre ragioni, anche per asilo politico, per motivi familiari o per motivi religiosi.
Per il rilascio o il rinnovo del permesso occorre rivolgersi agli uffici postali contrassegnati dal logo «Sportello Amico». Alcuni Comuni e i patronati offrono assistenza gratuita per la compilazione della documentazione.
La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno è sottoposta al versamento di un contributo, il cui importo è fissato fra un minimo di 80 e un massimo di 200 euro.

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