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Chi era Ryszard Kapuscinski
Breve ritratto di un grande maestro per chi di mestiere vuole fare il reporter. Ryszard Kapuscinski è deceduto ieri all'età di 74 anni in Polonia
di Paolo Manzo
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È morto ieri a Varsavia all?età di 74 anni (ne avrebbe compiuti 75 il prossimo 4 marzo), lo scrittore e giornalista polacco Ryszard Kapuscinski. Tra i più grandi reporter del XX° secolo, Kapuscinki fece assurgere la cronaca al rango di genere letterario e, tramite ciò, mise sotto gli occhi di un distratto Occidente l?infinità di accadimenti politici e umani che hanno contraddistinto la storia recente dei paesi del cosiddetto Terzo Mondo.
Nato a Pinsk (attuale Bielorussia), da alcuni anni aveva scelto la capitale polacca come la città in cui vivere e scrivere. Maestro per molti giornalisti e reporter, Kapuscinski sapeva mixare magistralmente la cronaca dei grandi avvenimenti ? rivoluzioni, colpi di stato, guerre, lotte per l?indipendenza – con quella spicciola del quotidiano, con le piccole storie quotidiane degli uomini e delle donne che loro malgrado a quei grandi eventi avevano assistito, partecipandovi più o meno consapevolmente.
Le sue opere, tradotte in oltre 30 lingue, hanno venduto milioni di copie.
Biografia
Vincitore nel 2003 del Premio Grinzane e del Premio Príncipe de Asturias, più volte candidato al Nobel per la Letteratura, Kapuscinki nacque il 4 marzo 1932 a Pinsk, studiò arte e storia all?università. A 17 anni iniziò a fare il giornalista.
Tra il 1959 e il 1981 lavorò presso l?agenzia di stampa polacca PAP e, grazie a ciò, viaggiò moltissimo e fu testimone di un?infinità di grandi eventi in Africa, Asia e America latina. In quegli anni presenziò a 27 rivoluzioni, seguì 12 guerre e per quattro volte fu condannato alla fucilazione a causa della sua instancabile curiosità, mai proclive a compromessi.
Kapuscinki seguì in prima persona il processo di decolonizzazione dell?Africa, la caduta di Allende in Cile nel 1973 e la rivoluzione iraniana. A partire dagli anni Ottanta iniziò a collaborare con la stampa internazionale e, in particolar modo con il New York Times e la Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Il suo primo libro che ebbe una eco internazionale fu Imperium, scritto nel 1978 e pubblicato nel 1994 in Italia, sull’Unione Sovietica. Da lì una sequela di successi consultabili sul sito Internet della Feltrinelli, suo editore in Italia.