Mondo
Chi è la prima donna presidente in Africa
Ellen Johnson-Sirleaf è il nuovo presidente della Liberia. Al suo avversario, l'ex campione di calcio George Weah, ha offerto un posto nel governo
Mentre in Italia una ministra si sente dire “di non fare la bambina” per le quote rosa, in Africa trionfa la prima donna presidente. Ellen Johnson-Sirleaf 67 anni, ex consulente dell’Onu, ha studiato ad Harvard, ha alle spalle 30 anni di carriera politica ed è appoggiata dalla Open Society di George Soros. Ha quattro figli e sei nipoti.
I giornali la chiamano “lady di ferro”, per la forza di volontà con cui ha superato i momenti bui del suo percorso in politica. Messa in carcere dal dittatore Samuel Doe, si è unita alla ribellione di Charles Taylor ed è entrata nel suo governo come ministro delle finanze. Ma quando ha cominicato a criticarne l’operato è finita in carcere per la seconda volta.
“In carcere sono stata anche torturata psicologicamente”, ha detto al Corriere. “Una volta mi hanno messa in una stanza con dieci persone. E’ entrato un soldato e ha ucciso gli altri, uno per uno. Arrivato a me si è fermato. E’ stato terribile”.
La Johnson-Sirleaf ha consciuto per due volte l’esilio. Nel ’97 Taylor l’aveva vinta alle presidenziali con a una campagna di indimidazione gestita dalle sue milizie. Rientrata dopo la caduta del dittatore è stata a capo della Commissione di riforma del governo istituita alla fine della guerra ciivile nel 2003. “Mi attende un lavoro imponente che potrò assolvere solo con l’aiuto della comunità internazionale”, ha detto circa il suo programma. “Chiederò che siano tolte le sanzioni sui diamanti e sul legno, vigilerò sui traffici illeciti, quello sulle armi innanzitutto”.
La Liberia è uscita distrutta dalla dittatura di Taylor. Che ha sostenuto la guerriglia nella Sierra Leone, vendendo al mercato nero i “diamanti del sangue” raccolti dagli uomini del Fronte rivoluzionario, e ridotto sul lastrico, dall’altra parte, la gente del proprio Paese, finito agli ultimi posti nelle classifiche dell’Onu sulla speranza di vita e sul reddito e ai primi in quelle sulla mortalità infantile.
Il voto per la Johnson-Sirleaf ha unificato la parte femminile delle varie tribù della Liberia, da sempre in lotta per la supremazia. Per lei hanno votato donne kran, mandingo, kru, gola e di tutte le altre etnie indigene e persino le donne congo, la tribù ?importata?, quella cui appartengono i discendenti dalle famiglie di schiavi liberati che rientrarono dall?America in Africa nell?800.
La sua sfida più grande, ha detto, “sarà quella di battere la povertà, con il contributo di tutti i gruppi etnici?.
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